Ambiente, luogo di vita

Il termine ambiente, da un punto di vista semantico, può essere utilizzato con significati diversi e particolari e certamente lo incontriamo pressoche’ in ogni letteratura scientifica impiegato sia in ambiti prettamente fisici che mentali.Qui verra’ inteso quale insieme degli elementi naturali che ci circondano, nella loro dinamicità fenomenica o nella loro  apparente staticità. Il mondo naturale nel suo complesso e quindi la terra, gli animali, i vegetali e il rapporto inevitabile e primario fra le comunità viventi, il sole, l’aria ecc. rappresentano nel loro complesso l’ambiente.  Come ben appare in questa prima indicazione, le componenti essenziali dell’ambiente sono dunque i fattori abiotici (di materia), i fattori biotici ( organismi viventi), i fattori antropici e il fattore energia.Senza scendere troppo in tecnicismi, e’ bene ancora meglio dire che, i fattori abiotici, si esprimono sia in ambiente fisico (temperatura, umidità, vento, luce, calore, gravita’ ecc.) che in ambiente chimico ( salinità, acqua, azoto, ossigeno, argon, metano ecc.). I fattori biotici, determinati dai fattori abiotici e di energia, abbracciano il mondo vivente e quindi possono indicarsi nel ciclo vitale in generale, nel rapporto tra le speci, nella catena alimentare e così avanti. I fattori antropici, rappresentano i segni dell’intervento umano per adattare l’ambiente alle proprie esigenze.Il fattore energia, deriva dall’operato incessante del sole e con la partecipazione del movimento rotatorio del nostro globo; ad esso si deve la generazione di fenomeni ed elementi naturali costituenti le condizioni di vita (vento, maree, idrometeore, corsi d’acqua).L’uso del termine ambiente merita, per comprenderlo nell’essenza, ricercarlo nell’incontro tra le scienze filosofiche e le scienze naturali, crocevia culturale ove vanno a raccogliersi le idee, i concetti, le dissertazioni sul rapporto dell’uomo con il mondo naturale e, quindi ancora, nel dibattito politico, incentrato nella teoria e prassi dei rapporti pubblici con l’ambiente naturale o teologico dove  naturalmente il pensiero si relaziona con l’ambiente. A una visione antropocentrica del concetto ambiente, presente ed ereditato dalla letteratura greca e poi romana, oggi si stanno defilando i primi segni di un cambiamento intellettuale e speculativo, favorito dalle maggiori conoscenze scientifiche e tecniche e da una più profonda consapevolezza dei rischi che il genere umano corre nello sconsiderato sfruttamento delle risorse finite della natura. Nell’alveo di questo cambiamento, si muove, come protagonista non di secondo ordine, non soltanto un ripensamento filosofico dei rapporti tra uomo e natura che, lentamente, sta penetrando timidamente nell’opinione di massa, forse più conscia ed edotta, almeno in parte, degli effetti nefasti delle aggressioni alla natura proprie di un pensiero che intende il mondo naturale una infrastruttura al servizio delle attività percepite "reali" (case, strade, ponti, fabbriche, impianti sciistici, alberghi, turismo, automobili, centri commerciali, finanziarie, banche, economia, danaro) ma anche un recepimento dell’importanza ambientale, da parte della dottrina e della giurisprudenza,  sempre più sensibili ad occuparsi di bellezza paesaggistica, di salute umana, di necessita di salvaguardare la salubrità dei luoghi di vita, di tutela del territorio, stigmatizzando il tutto quale diritto della personalità di ciascuno. Pur riconoscendo l’importanza del fenomeno anzi detto, nello sviluppo delle generazioni umane, in quanto pone al centro, s’eppure non ancora in modo franco e netto, la fondamentalita’ dell’ambiente e del suo benessere, non e’ sufficiente per essere salutato con giubilo in quanto, i  costituenti ambientali, la biosfera, la litosfera, ecosfera, idrosfera, atmosfera, quali anelli d’oro e gemme della vita, ancor più fortemente reclamano  la nostra attenzione  e un maggior convinto sforzo a difesa del naturale equilibrio e degli attributi insopprimibili all’esistenza di tutti noi.La conservazione dell’ambiente e di tutte le sue parti, e’ strategica per il futuro e la permanenza della vita sul nostro globo. Dovrebbe essere nella comprensione di ognuno ritenere indispensabile il mantenimento dei presupposti di tutti i meccanismi o processi naturali che rendono l’ambiente  l’unico possibile palcoscenico della vita nella profonda consapevolezza che ogni comportamento posto in essere a suo danno non può che soddisfare interessi di momentaneo, vacuo, quanto apparente benesse.Tale opera aggressiva di trasformazione e mutamento dell’equilibrio ambientale, diretta a piegare e sottomettere le leggi che hanno consentito questo straordinario disegno di vita, per mortificarlo alle regole di un ambiente artificiale, oggi ci porta a poter affermare, senza alcuna smentita, che non esiste più un paesaggio integralmente naturale, e non vi e’ luogo al mondo, pur remoto, dove non vi siano i segni dell’azione umana.Via via che i progressi della tecnologia e l’evoluzione delle società si fanno più sofisticati, si perderà di vista inevitabilmente lo spontaneo legame con la natura, e l’azione esplicata senza sosta sul territorio, modellando gli ambienti, comporterà sempre più la perdita di orientamento sulla nostra provenienza.Il binomio " futuro del mondo, futuro dell’umanità" va colto come principio non più rinunciabile nel processo evolutivo antropico, il quale ancora non può attendere molto a svolgersi in allineamento con quello del nostro pianeta. Il fulcro di questa doverosa impostazione culturale sta, per iniziare, nella valorizzazione di ciò che e’ peculiare all’essere umano e ciò  che e’ intorno a Lui. In questo, superare istinti antropocentrici ridisegnando i modelli economici, ricominciando a rianimare la propria capacita’ creativa, alimentando la propria maturità intellettiva nel rapporto interpersonale e ritornando, per gradi, ad essere integrati ai ritmi della natura per esserne guidati nel pensiero, nell’opera lavorativa, nel vivere il proprio tempo libero e così avanti, va colto un primo corretto apporto a un più sicuro futuro da offrire alle generazioni che verranno.In sostanza, si combatta perché l’intelletto aderisca alle regole del cuore ove dimora "l’origine" Luca Matteo Rapallino

Data: 08/08/2012
 
15/08/2012, 18:40
Ambiente

Il Cuore di questo ispirante discorso, secondo me, è la frase “ridisegnando i modelli economici” perché è proprio partendo da un nuovo e diverso concetto di intendere “l’Economia della Vita” che l’essere umano può riprendere il cammino verso la sua vera natura, ovvero quello di essere il dominatore della Terra e non il suo distruttore…in quanto la natura stessa gli è stata Affidata...

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