DMO: che succede alla gestione pubblica del turismo?
DMO: che succede alla gestione pubblica del turismo?

Si discute tanto di gestione pubblica del comparto turistico in provincia di Sondrio. C’è chi pensa che il pubblico dovrebbe solo dettare le linee guida e supportare le idee dei privati, chi il pubblico dovrebbe coordinare i privati attraverso studi di marketing sul lungo periodo per pianificare "dove si vuole andare" e chi pensa invece che la commercializzazione del prodotto dovrebbe rimanere in mani private, nelle mani di chi di turismo ci vive. 

Cosa sta succedendo in questi giorni? la Provincia di Sondrio chiama a rapporto i vertici della DMO, chiede che vengano illustrati i bilanci e c’è il rischio che la realtà che dovrebbe coordinare tutti i consorzi turistici del territorio possa chiudere.

Ma cosa ne pensano i privati? Questi "privati" che lavorano sul turismo e che sono toccati da una crisi dovuta anche all’incapacità (anche comunicativa) di destagionalizzare un turismo che in Valtellina e Valchiavenna fatica?

Newsinfo lascia la parola a chi vuole entrare nella discussione, a cominciare dal presidente del Consorzio Turistico Sondrio Valmalenco, Guido Melè, che attraverso un comunicato stampa esterna le proprie opinioni... 


Data: 10/07/2014
 
20/01/2015, 08:06
Dmo, BMM, ecc.

Lo penso anch’io, ma devono sparire tutti, politici, funzionari, presidenti, impiegati, ecc.

I (tantissimi) soldi risparmiati vengano spesi in pubblicità (gestita fuori provincia).

Sperando di trovare poi qualche valtellinese capace di occuparsi di strade, ferrovie e bus.

E di paesaggio

 

zanzara


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27/10/2021

19/01/2015, 21:34
dubbio

mi viene un dubbio... e se fosse la muscetti ad aver ragione? 
la iena


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27/10/2021

19/01/2015, 12:23
lib lab

La vicenda della DMO con l’allontanamento della dott.sa Muscetti (a cui va il mio ringraziamento) è solo l’ultimo atto di un dramma che vede il sistema turistico valtellinese (escludo Livigno da questo ragionamento) incapace di riposizionarsi perchè incapace di ripensarsi.

I dati sul declino dello sci e più in generale del turismo "di massa" in montagna, così come quellio relativi alll’insostenibilità economica nella gestione degli impianti di risalita, così come l’aver optato per un sistema di trasporto e di mobilità privata ed individuale quando già dagli anni ’80 l’Unione Europea finanziava corridoi ferroviari, l’impatto del mutamento climatico, la stessa localizzazione in aree dove storicamente vi era scarsità di precipitazioni nevose, fanno sì che il turismo valtellinese non possa che trovarsi in uno stato di perenne "crisi", e da qui la necessità di iniettare denaro pubblico per sostenere quello che in realtà, a condizioni di mercato, sarebbe già da tempo fallito e finito.

Ma l’intreccio tra politica ed affari in Italia ha una sua (drammatica) storia perchè, come ben sappiamo, in Italia il "mercato" in quanto tale non esiste, o meglio esiste un mercato sostenuto il più delle volte da risorse pubbliche.

Ma più che di risorse economiche il sistema turistico valtelliense avrebbe necessità di idee, di persone, di competenze e di saperi perchè il "riposizionamento" può avvenire solo a condizione che via sia un modo nuovo e diverso di interpretare il turismo.

E’ la stessa idea di turismo che deve cambiare: non più "centri e stazioni" ma territorio, non più attiviità sportive ma "divertimento", non più grandi eventi "sportivi" ma culturali, non più ristorazione standardizzata di medio bassa qualità ma "di nicchia" che valorizzi le specificità territoriali, non più solo addetti alla gestioni degli impianti di risalita ma piccole imprese giovanili legate allo sviluppo di servizi "neo tribali".

Sapranno comprendere e capire gli operatori turistici della Valtellina queste cose?

Allo stato attuale io credo proprio di no... abbiamo necessità di una nuova generazione di operatori, e per nuova io non intendo solo dal punto di vista anagrafico, che comprenda e traduca tendenze e stili di vita... altrimenti non resta che continuare con l’eterna politica dei sostegni, dei contributi, che poco a servono se non ad allungare un’agonia che avrà come risultato la progressiva chiusura delle stazioni turistiche valtelliensi. Caspoggio da questo punto di vista è la metafora del prossimo futuro. 

GianMario Folini


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27/10/2021

18/01/2015, 15:20
Dmo, Bmm, ecc.

Il BIM aveva indicato una strada molto semplice, spendendo qualche soldo in promozione televisiva. Non ha avuto bisogno di impiantare uffici nè pagare stipendi, ma è stato efficace. Questa fu l’unica cosa che si è vista (in mezzo al nulla del resto di cui si ode solo l’eco dei litigi, dopo aver speso milioni di euro). Gli altri, alla frenetica caccia dei soldi pubblici, spendono tutto in uffici e stipendi facendo finta di "vendere". Falliscono continuamente nella speranza di imitare cose che già esistono, drogando e danneggiando il mercato. Ma che gliene frega, mica son soldi loro! Anzi, magari gli resta anche attaccato qualcosa: soldi, favori, voti, potere, ecc.

Propongo di mandare via tutti, riversare tutti soldi in un fondo comune, chiamare una agenzia di pubblicità di Milano che sappia spenderli sapientemente.

Non ho finito!

Rendetevi finalmente conto che le zone di Morbegno e Sondrio hanno delle logiche molto diverse da quelle di Tirano e Bormio/Livigno. Che ognuno crei separatamente la propria strategia, procedendo successivamente in sinergia e non concorrenza.

Gli attuali pessimi attori vadano tutti a casa e smettano di creare danno dilapidando i soldi dei valtellinesi che, ignavi (con la v), vanno verso il disastro illudendosi che ci sia qualcuno che fa qualcosa per loro.

 

zanzara


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27/10/2021

18/01/2015, 09:54
pubblico si pubblico no

Nella recente Proposta di Legge Regionale sulla autonomia provinciale ( la Regione è Ente Pubblico) si legge (art 3 comma 4): "La Provincia di Sondrio gestisce specifici interventi per l’implementazione dell’utilizzo delle risorse destinate ... agli impianti di risalita.". Magari utilizzando i fondi del BIM aggiungo io. Ho letto il commento nel quale si dice che " il pubblico non dovrebbe mai intervenire a falsare il cosiddetto mercato" . Questa è la questione fondamentale  da approfondire anche in provincia di Sondrio, chiarendo i legami tra politica ed economia.
lucavi


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27/10/2021

18/01/2015, 00:46
Dmo, Bmm, ecc.

Bravo Alessio, lucida sintesi.

Non si riesce a migliorare perchè gli attori sono sempre gli stessi, che si nascondono dietro a teste di legno da sacrificare ogni anno (mentre loro continuano a farsi i fattacci propri dietro alle quinte).

Nulla importa dello sviluppo, nè delle giovani generazioni.

zanzara


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27/10/2021

17/01/2015, 18:02
Azzeriamo i personalismi

Personalmente credo che l’intero progetto Dmo, Valtellina Turismo ecc. sia fallimentare. Ancora più assurdo che un’agenzia pubblica potesse vendere dei pacchetti, sottraendo lavoro ai privati (come aveva scritto Cristina Culanti a suo tempo). Se un ruolo deve avere una società pubblica o semi-pubblica dovrebbe essere quello di lanciare il marchio (brand per dirla all’inglese) Valtellina sui mercati internazionali, cosa però impossibile perchè siamo valtellinesi (per capirlo basta guardare cosa sta succedendo a Bormio marketing). Altra considerazione personale: la bionda è stata messa lì ANCHE perchè è gnocca. Però lei voleva puntare sui pensionati perchè hanno "tempo e soldi" che mi sembra una caxxata perchè avranno anche tempo e soldi ma, a differenza dei giovani, non si spostano e non spendono. Ultima considerazione: Bonseri voleva l’azzeramento di tutto il Cda ma è il primo a creare personalismi, come silurare lui una volta? Ciao, scusate l’esternazione.

 Insomma la ricetta la sappiamo tutti, come mai non si riesce a metterla in pratica?

Alessio Strambini


Autore dal
27/10/2021

16/01/2015, 18:00
INTERROGATIVI

Quanti soldi è costata la DMO da quando è nata? Come si stanno spartendo (Camera di Commercio in prima fila) IN CONSULENZE ETC. il milione e 600mila euro dell’Expo nel cosiddetto “valtellina food”?. Cosa torna al territorio?

cristina culanti


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27/10/2021

16/01/2015, 13:58
Muscetti sfiduciata

Rappresenterà la DMO Barbara Zulian:

cristina culanti


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27/10/2021

01/08/2014, 10:05
SI SALVI CHI PUO’

La confusione regna sovrana e, se possibile, stiamo peggiorando. Nessuno sa chi deve fare cosa e perché. L’armata Brancaleone, sparpagliata, finge di combattere contro il resto del mondo, coi risultati che sono sotto agli occhi di tutti. 

Serve RISPETTO dei RUOLI, serve gioco di squadra, serve coordinamento. Serve una visione che va oltre alla punta del naso. 

Quanti anni sono che vediamo dimenarsi Governo, Regione, Provincia, Comunità Montane, Comuni, Pro Loco, Consorzi, Associazioni, Maghi e Ballerine? 

Sperperando soldi (degli altri) a discapito dello SVILUPPO socio-economico di cui dovrebbero invece occuparsi. 

Enti PUBBLICI, PARTECIPATI, ASSOCIATIVI, NON devono entrare nella competizione commerciale (coi soldi delle tasse o delle quote associative di chi già svolge quel mestiere). 

L’amministrazione pubblica/associativa deve limitarsi al QUADRO NORMATIVO, al COORDINAMENTO e al CONTROLLO, e mai, sottolineo MAI, occuparsi di GESTIONE. 

E invece questo puntualmente accade, e succederà ancora finchè Procure e Corte dei Conti non se ne occuperanno o finchè Pantalone non smetterà di pagare tasse e quote associative. 

Questo strisciante sistema crea perverse e oscure filiere di interesse e scambio per produrre stipendi, consensi, voti, poteri, mafie, mentre capacità e competenze vengono affossate e si formano tribù l’una contro l’altra armata. 

Sono pessimista. Si salvi chi può! 

PB 

Qualcuno sa quanti soldi sono stati spesi per il Turismo in Valtellina negli ultimi 10 anni? Molti milioni. Qualcuno si chiederà a cosa sono serviti?  

pino


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27/10/2021

31/07/2014, 17:37
L’opinione di Franzetti, operatore turistico

Lavorare fianco a fianco con gli operatori turistici privati unendo gli sforzi della procommercializzazione dell’intera Valle, lasciando a ciascuno il proprio ruolo senza imposizioni e con condivisione.

di Massimo Franzetti

 

Con questo motto Sunrise Valtellina Hotels da più di trent’anni opera nel settore incoming promocommercializzando con incontri B2B, workshop, fiere di settore, depliant commerciali, newsletter, l’intero territorio della Valtellina.

 

Le strutture da noi commercializzate in Valtellina: 45 hotel, 1218 camere, 2390 posti letto vengono proposte includendo i vari servizi complementari necessari a offrire pacchetti turistici completi dagli ski pass, alla scuola di sci, al noleggio sci, ai buoni pasti in quota, ai trasferimenti in pullman GT da e per la Valtellina nonché turismo enogastronomico, sportivo, di relax, di benessere, di bike, wine tuor bike & wine, wine&gourmet, family-friendly, eventi, manifestazioni e raduni.

In un momento particolarmente difficile è indispensabile conservare quote nel mercato italiano investendo non sulla promozione (strada percorsa dal pubblico da anni con i risultati che tutti conosciamo) ma sul prodotto finale proposto.

Le scelte commerciali delle nostre società sono quelle di mantenere, e se possibile implementare, gli arrivi e le presenze dei turisti italiani che tanto hanno dato e lasciato negli anni passati agli operatori, e che ritengo possano ancora dare molto.

Sicuramente il mercato straniero dell’est garantisce numeri di arrivi più elevati ma a prezzi low cost, senza dare continuità e sicurezza negli anni in quanto questo turismo non può essere fidelizzato in località per lunghi periodi.

 Il mercato italiano, dagli adulti, agli studenti, agli anziani, agli sportivi, alle famiglie, ricerca non solo il prezzo low cost, ma la qualità dei servizi offerti garantendo una continuità nel lungo periodo e se impressionato positivamente produce un passaparola che rende la località più appetibile con un valore di mercato più alto e con una ricaduta economica più remunerativa a tutti i fornitori di servizi.

Tutto questo è proponibile e vendibile in quanto è stato accuratamente creato un “club di prodotto” sostenuto da un gruppo di operatori turistici privati direttamente coinvolti in quanto fornitori dei servizi. Aspetta poi alle nostre società con regolari licenze, di tour operator, titolarità, direzione tecnica, uffici sul territorio, predisporre e promocommercializzare il prodotto finale.

In questi giorni si legge sulla stampa locale:

“Bisogna” sfruttare la DMO come loro Agenzie Viaggi.”

“La fatina del turismo con i suoi paggetti istituzionali sostengono che il prodotto turistico ancora non c’è, sta ai consorzi crearlo dopo di che Noi, Valtellina Turismo, ci occuperemo della sua promocommercializzazione tramite l’agenzia viaggi da noi costituita a doc” (dalla Provincia del 26/07 pag. 11).

Vorrei ricordare ai Guru istituzionali che da più di vent’anni sul territorio della Valtellina sono presenti ben più di 18 agenzie e tour operator specializzate nell’incoming valtellinese. La titolarità, la direzione tecnica, la sede, i capitali, la professionalità, le risorse umane (oltre 80 collaboratori), sono di coloro che vi lavorano e si impegnano in prima persona, e in parecchi casi, sono anche proprietari di strutture turistiche (Hotel, scuole di sci, azionisti in società impianti, gestori di infrastrutture, operatori turistici, ecc.), a differenza dell’Agenzia Valtellina Turismo dove la titolarità è dell’Ex Presidentessa della Società Pubblica, la direzione tecnica affidata a persona esterna alla Valle, la sede operativa e il numero di telefono presso un’associazione di categoria. (vedesi elenco della Provincia di Sondrio – Agenzie di Viaggi in vita al 18/06/2014).

Mi chiedo perché, queste eccellenze presenti nelle singole località turistiche volutamente o per dimenticanza non siano mai state interpellate e tenute in considerazione dalle Istituzioni Pubbliche??

Se in questi ultimi anni l’economia turistica Valtellinese, se pur con difficoltà, è riuscita a contenere il calo di fatturato non è sicuramente per le azioni promozionali e di strategie commerciali messe in essere dal pubblico e dalle Istituzioni, ma esclusivamente per la caparbietà, la determinazione, la professionalità, l’impegno finanziario di albergatori, eroici impiantisti, tenaci commercianti che hanno saputo affrontare questo momento di forte negatività con grande spirito imprenditoriale.

Mi chiedo, se la parte pubblica e istituzionale fosse stata più determinata, più responsabile, più vicina al territorio e meno politicizzata, coinvolgendo e ascoltando gli operatori privati e non sostituendosi a loro, forse la DMO poteva raccogliere i consensi necessari ad unire e non a dividere come poi è successo, gettando al vento tempo e denaro pubblico.

Ora consapevolmente lasciamoci alle spalle questo periodo di non attività pubblica con la prospettiva di un futuro tutto in salita da affrontare con spirito imprenditoriale, con umiltà, concretezza, determinazione, consapevoli che non abbiamo bisogno di tutor pubblici e istituzionali, che ci dicano come gestire le nostre aziende e il nostro turismo.

cristina culanti


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27/10/2021

31/07/2014, 17:30
La parola ai consorzi del territorio

CONSORZI MANDAMENTALI, un ulteriore atto di responsabilità

"Nel corso dell’odierno incontro i responsabili degli stessi Consorzi Turistici del Territorio hanno dato inizio ai lavori finalizzati a definire tempi, obiettivi e contenuti delle azioni necessarie per assicurare al turismo provinciale un interlocutore operativo e concreto per tutte le istituzioni anche e soprattutto a livello provinciale e regionale.

Il turismo provinciale - hanno sottolineato i Direttori - non può restare senza un piano di marketing complessivo e generale ; il posizionamento strategico dell’intero territorio non può essere supportato da una mera attività di vendita. 

Gli stessi Consorzi  hanno rafforzato con un “gentlemen’s agreement” la collaborazione  tra le proprie strutture  per la crescita del territorio nel suo insieme oltre che naturalmente delle proprie singole localita’ e/o territori.

I Consorzio turistici locali intendono proporsi come soggetti radicati, presenti e attivi sui singoli territori e in una logica di sussidiarieta’ come valido interlocutore delle istituzioni. 

Il tavolo di coordinamento così costituito potrà contribuire a colmare il “GAP” venutosi a creare con la scomparsa della DMO pubblica al quale era stato affidato quel necessario ruolo di regia. 

 

I Consorzi con senso di responsabilità si confermano così come validi interlocutori dei singoli operatori economici e delle Istituzioni locali che senza un supporto di sistema rischiano di vedere  vanificati sforzi e sacrifici di anni".  

 

Direttori e Responsabili:

Consorzio Tourisport Santa Caterina Valfurva

Consorzio Turistici del Terziere Superiore

Consorzio Turistico Turistico Sondrio e Valmalenco

Consorzio Turistico Valchiavenna

Consorzio Turistico di Madesimo

 

cristina culanti


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27/10/2021

12/07/2014, 14:34
Perché

perché gli operatori non alzano la voce? e perché alcune banche sono così interessate al comparto turistico? perché si azzera la dmo e non si toccano i piccoli consorzi sparsi sul territorio? mi sembra così illogico, è come togliere la regia e lasciare gli attori a improvvisare sul palco. 

 

la iena


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27/10/2021

10/07/2014, 18:10
La parola a Guido Melè

Dopo le mie dimissioni dalla DMO pubblica, unitamente al Dr. Cotelli, ed in particolare dopo la mia nomina a Presidente del Consorzio Turistico Sondrio e Valmalenco, avevo  ritenuto opportuno non  intervenire sul discorso delle strategie del “turismo provinciale”. Pienamente d’accordo con i Presidenti Sertori e Bertolini sulla follia legislativa inerente la abolizione di Provincia e Camera di Commercio, dopo gli ultimi interventi sulla chiusura della DMO pubblica e della sua dichiarata “REGIA” mi corre tuttavia l’obbligo di precisare, non commentare, alcune cose.

La regia provinciale imporrebbe quantomeno un “ascolto” delle realtà presenti sul territorio. Unitamente a Cotelli e Bonat, quando fummo nominati nella DMO pubblica, ci recammo a Livigno e nelle sedi di tutte le Comunità Montane per incontrare tutti gli operatori interessati al turismo (Comuni, Consorzi, albergatori, ecc.) al fine di conoscere, innanzitutto, ma anche di raccogliere indicazioni, proposte e quant’altro potesse servire per una promozione del territorio, con un occhio, naturalmente, alle iniziative per una promozione unitaria della provincia.

L’attuale DMO, Presidente Muscetti, non ha mai convocato una sola riunione in tal senso, non dico coi Consorzi, verso i quali la sua “antipatia” era dichiarata, ma neppure con le Comunità Montane, Enti che ben conoscono il proprio territorio e che permettono ai Consorzi, con l’ indispensabile sostegno economico, di operare.

Ed allora, per cortesia, non si parli di regia quando non c’è mai stato neppure un  semplice colloquio.

Per la verità uno scambio di vedute c’è stato in sede della prima riunione della DMO privata – Valtellina Turismo (giugno 2013) durante la quale chiesi espressamente che all’interno della stessa venisse prevista la presenza di un rappresentante dei Consorzi (e quindi del territorio e non solo di Federalberghi) e di un rappresentante di Confindustria turismo (impiantisti sci). Dopo un ora e più di discussione venne accolta la proposta per un rappresentante  di un tavolo tecnico operante all’interno della Assemblea dei soci della DMO.

E ancora: con quali strategie e verso quali attività sono stati spesi i dichiarati Euro per un milione nel 2013 e  300 mila per il 2014? Ad una mia richiesta in tal senso in seno alla Assemblea dei Soci della DMO privata -  Valtellina Turismo (maggio 2014) dalla Presidente Muscetti mi venne risposto che quella non era la sede e che sarebbe stata convocata apposita riunione per dire quanto fatto col danaro pubblico: siamo ancora in attesa, anche perché quanto fatto non si è visto. Ho chiesto a vari operatori turistici pareri  in merito e mi è stato risposto che, in fondo, la pubblicità del BIM sui canali Mediaset si è vista!! Beata ignoranza!

Queste sono alcune precisazioni, non commenti: ognuno tragga le sue conclusioni, se vuol trarle.

Da Presidente del Consorzio Turistico Sondrio e Valmalenco, che garantisce lo IAT per il Capoluogo e non solo, nonché, nel limite del possibile, il coordinamento delle attività di promozione del territorio, auspico la prosecuzione dell’ottimo rapporto con le Comunità Montane, augurandomi altresì che le stesse formalizzino un coordinamento provinciale che funga da vera Regia per il turismo.

Un augurio anche a Politec: avanti sia con il nuovo sito che con l’Osservatorio turistico. Ne sentiamo la necessità. Da parte nostra, come da sempre, assicuriamo la nostra disponibilità e collaborazione.

 

 

 

 

           

cristina culanti


Autore dal
27/10/2021