I danni del GLISOFATO e non solo. Se ne parla a TIRANO
I danni del GLISOFATO e non solo. Se ne parla a TIRANO

Il Fatto Quotidiano scriveva lo scorso 6 giugno: "Bruxelles puntava ad allungare di altri 18 mesi la possibilità di usare il principio attivo contenuto nell’erbicida Roundup della Monsanto, sospettato di essere cancerogeno. Italia, Francia e Germania sono fra gli 8 Paesi che hanno scelto di astenersi. Malta l’unico a votare contro. Il "sì" dei rimanenti 20 Paesi fa segnare un magro 52,91% dei voti, insufficiente a dare il disco verde".

Si discute di questo fortissimo diserbante ma anche di altri il 22 luglio a Tirano, alle 20.30, presso la Sala Consigliare. Si discute quindi di "contaminazione ambientale, effetti sugli ecosistemi e RISCHI SULLA SALUTE derivanti dall’uso di Glifosato e altri", come recita la locandina, e si fa in modo scientifico con i medici Carlo Modonesi e Celestino Panizza, aderenti al International Society of Doctors for  Environment ( ISDE), un organismo internazionale che ha nei suoi scopi statutari, tra gli altri, quello di potenziare le politiche di prevenzione, promuovere la difesa dell’ambiente sia localmente che globalmente al fine di prevenire patologie    e rischi ambientali, assicurare le condizioni ambientali necessarie per salvaguardia della salute ed il miglioramento della qualità della vita della generazione attuale e di quelle future.

 

 


Data: 16/07/2016
 
23/07/2016, 08:06
Danni

I bambini i più esposti ai rischi...

(il video non è di ottima qualità, ma ho deciso di pubblicarlo per l’importante messaggio che contiene, sarebbe opportuno ascoltare solo l’audio!) 



Cristina Culanti


Autore dal
27/10/2021

16/07/2016, 13:36
Il moderatore

Modera il dott. Fausto Gusmeroli, che ricorda: “A distanza ormai di qualche decennio dall’affermazione di una forma di agricoltura intensiva, industrializzata e specializzata, stanno venendo al pettine i limiti di un tale modello. Tra questi gli impatti sull’ambiente e la salute umana.

La distruzione di agro-biodiversità ha raggiunto livelli drammatici. Se nella sua storia l’umanità ha selezionato e utilizzato più di ottomila specie diverse e milioni di varietà e razze diverse, oggi pochissime specie e poche varietà e razze forniscono gran parte del cibo all’umanità e quel patrimonio si sta rapidamente dilapidando. Ciò è la conseguenza dell’aver imposto modelli di agricoltura omologati, la cui strategia produttiva si fonda sulla semplificazione e banalizzazione dell’agro-ecosistema, possibili grazie al massiccio uso di energia fossile sottoforma di concimi, diserbanti, antiparassitari, insetticidi, macchinari e attrezzature.

Altri effetti negativi sull’ambiente sono la distruzione della sostanza organica dei suoli e con essa della loro vitalità e capacità produttiva, unitamente alla dispersione in atmosfera e idrosfera di numerosi inquinanti: gas serra e molecole tossiche per animali e uomo. Molte specie animali e l’uomo stesso stanno accumulando nei propri tessuti tali sostanze, con elevati rischi per la salute, come dimostrato da un’ampia ricerca e letteratura scientifica. Tutte le malattie cronico-degenerative, la cui diffusione sta diventando drammatica, hanno in qualche modo e misura un determinante ambientale connesso alla presenza di tali sostanze.

Occorre che operatori agricoli e consumatori abbiano consapevolezza dei rischi cui si espongono venendo a contatto con tali molecole. Il convegno di Tirano, aldilà di inutili allarmismi, vuole essere un’occasione per fornire informazioni obiettive nel merito.”

 

Cristina Culanti


Autore dal
27/10/2021