I sindaci e la manovra Monti
I sindaci e la manovra Monti

Fonte: Anci Lombardia

http://anci.lombardia/notizie/Manovra-Monti-le-opinioni-dei-lombardi.asp

 

Attilio Fontana, Sindaco di Varese e Presidente di ANCI Lombardia

 Con il nuovo governo la musica per i Comuni non è cambiata: sui Comuni vengono effettuati 1,5 miliardi di tagli che si aggiungono ai 4 già subiti negli scorsi mesi e al patto di stabilità, per un totale di 8,5 miliardi, che mettono a rischio i servizi per i cittadini. Ancora una volta, mentre i Comuni da anni presentano saldi in attivo, lo Stato scarica sugli enti locali i tagli che non riesce o non vuole fare su se stesso. Per quanto riguarda l’Ici/Imu, Anci ha sempre sostenuto che, come accade nel resto d’Europa, l’imposta sulla casa fosse l’unica davvero federalista. Oggi non riesco a rallegrarmi della sua reintroduzione, perché di fatto andrà allo Stato. Ai Comuni infatti verranno diminuiti i trasferimenti statali in misura pari ai maggiori introiti derivanti della nuova tassa, più un ulteriore taglio di 1,5 miliardi, e lo Stato incasserà comunque metà del gettito sulle seconde case. Il risultato è che quindi ai cittadini le tasse saranno aumentate, per di più in un momento già estremamente difficile, mentre ai Comuni i fondi saranno tagliati, lasciando ai Sindaci la scelta se alzare le aliquote o tagliare i servizi.

Giulio Gallera, Vicepresidente ANCI Lombardia:

Pur comprendendo il momento di grave difficoltà del nostro Paese e la necessità di sacrifici da parte di tutti, occorre sottolineare come ancora una volta ai Comuni venga chiesto un sacrificio sproporzionato al loro peso sulle finanze pubbliche. L’Imu doveva essere l’imposta del federalismo, una leva a disposizione dei Comuni per coniugare autonomia e responsabilità, ma invece lo sarà solo in parte, perché in parte finirà allo Stato. Oltre tutto, l’unica autonomia che viene concessa è quella di incidere sulle aliquote, compresa quella sulla prima casa, e in un momento come questo non mi pare la soluzione migliore.

Lorenzo Guerini, Sindaco di Lodi: La manovra presenta diversi punti di forte criticità. Come Comuni comprendiamo l’emergenza e l’esigenza di rigore, ma a mio parere si possono fare miglioramenti sotto il profilo dell’equità e della crescita.Il blocco delle pensioni probabilmente farà aumentare la domanda di welfare locale, ma a fronte di questo registriamo la conferma della cancellazione del fondo per le non autosufficienze e l’esiguità del fondo per le politiche sociali: come faremo a rispondere ai cittadini? Sull’Imu occorre stare attenti ale cifre in gioco, perché lo spazio di autonomia per i Comuni è molto esiguo, a fronte di una manovra che per noi non è a saldi invariati, ma comporta un ennesimo taglio. E sul patto di stabilità, occorre che sia ridiscusso da subito per favorire la crescita del paese. Almeno da questo punto di vista, il confronto avviato con il Ministro Giarda ci lascia ben sperare.

Licia Viganò, Sindaco di Orsenigo: E’ difficile condividere i contenuti della manovra sui Comuni. Se l’introduzione dell’Imu va comunque salutata con favore, in realtà per i Comuni si tratta di un’autonomia vigilata. Metà dell’Imu sulla seconda casa andrà infatti direttamente allo Stato, mentre l’eventuale maggiore gettito per i Comuni sarà compensato da un taglio equivalente ai trasferimenti. Inoltre questo governo porta avanti la linea del precedente, ovvero di apportare modifiche ordinamentali importanti, inserendole all’interno di manovre d’urgenza. Del futuro delle Province, delle loro funzioni, dei loro trasferimenti, del loro personale, se ne dovrebbe parlare all’interno della Carta delle Autonomie, non in una manovra economica.

Luca Del Gobbo, Sindaco di Magenta: E’ una manovra molto dura, anche se necessaria al paese. Viene chiesto un sacrificio a tutti e anche i Comuni sono chiamati a fare la loro parte, sebbene in questi anni siano stati l’unico comparto a ridurre la spesa corrente e a presentare i bilanci in attivo. Inoltre dell’imu ben poco andrà ai Comuni, perché in parte passerà direttamente allo Stato, mentre per il resto andrà a compensare, in parte, gli ulteriori tagli ai trasferimenti. L’augurio che possiamo farci è che i Comuni vengano visti come una risorsa per il Paese, e che ci venga data la possibilità di investire sul territorio e far ripartire l’economia, anche attraverso un allentamento del patto di stabilità.

E i nostri amministratori locali della provincia di Sondrio come la pensano?


Data: 11/12/2011