Il TAR da ragione al Comitato consumatori Teleriscaldamento

IL TAR DA RAGIONE AL Comitato difesa consumatori teleriscaldamento

Conferenza stampa questa mattina, sabato 2 giugno a Tirano. Presenti Maurizio Frasson (presidente), Roberto Trecarichi e Massimo Moretti (vice presidenti) e l’avvocato Mario Zenga, che con la collega Veronica Dini segue il Comitato.

La sentenza ha deliberato:

l’annullamento delle delibere summenzionate (quindi riportando la tariffa al 30.9.2088 con l’aumento solo degli indici ISTAT +30% e conseguente logica restituzione degli aumenti applicati ma non deliberati. Si è tentato di fare 4 calcoli, ma non avendo tutti i dati Aziendali è difficile, ma qualcuno ha azzardato sui 2.500.000 € + interessi)   il pagamento delle spese processuali (difficilmente concesse nelle cause amministrative, poichè di solito "compensate") liquidandole in € 9.000 oltre IVA, CPA e rimborso contributo unificato; la trasmissione da parte del TAR di tutti gli atti alla Procura Regionale Lombardia presso la Corte dei Conti di Milano per quanto di eventuale competenza; si è probabilmente ravvisato il reato di "lite temeraria" (e di conseguenza di un danno erariale) da parte dei Sindaci che hanno insistito a perseguire i Cittadini, con i denari dei Cittadini, nonostante per 5 volte soccombenti al TAR o al Consiglio di Stato (la legge prevede che la Corte dei Conti, in caso di accertamento dell’esistenza di tale situazione, faccia pagare direttamente ai Sindaci tutte le spese sostenute dal Comune).(Lunedì seguiranno ALTRI VIDEO...)

Data: 02/06/2012
 
12/06/2012, 18:36
Il dissenso del comitato

 

di Roberto Trecarichi

 

Dissentiamo dall’affermazione dei vertici di TCVVV in merito al fatto che il Comitato potrebbe non aver fatto l’interesse dei Cittadini e che, con il dichiarato status di servizio pubblico, i Cittadini Consumatori si aspettano una riduzione delle tariffe del teleriscaldamento : essi attendono solamente la restituzione di quando pagato in eccedenza dal 1.10.2008 ad oggi, in base alla sentenza del T.A.R., che, è bene ribadirlo con forza, ha annullato la terza delibera che ha riapprovato gli aumenti.

Quanto al servizio pubblico ripetiamo che sia doveroso rispettare una sentenza che, sino alla sua modifica da parte di un giudice d’appello, fa stato fra le parti : i Sindaci non possono certo sostituirsi ai Magistrati. 

Lo sparuto numero di aderenti al Comitato, più volte sottolineato dalla TCVVV e dai suoi legali, è rappresentato da oltre 600 famiglie di Tirano e oltre 200 di Sondalo; a Tirano gli Iscritti sono oltre la metà dei Consumatori allacciati al Teleriscaldamento; questo dato da solo sconfessa tale affermazione.

In ogni modo, anche le lagnanze di un solo utente, se accolte da un Tribunale, sono meritevoli di essere prese in considerazione.

Non accettiamo accuse anonime, mosseci su organi di stampa, essendo sempre stati disponibili ad un  sereno e leale confronto. 

Tutti apprezzano il sistema teleriscaldamento, ma non le tariffe applicate, che sono confrontabili con le altre centinaia di realtà esistenti sul territorio nazionale.

Quanto all’indagine di gradimento, va precisato che non si sa chi ha effettivamente risposto al questionario e in che percentuale, ma - comunque - è questione che esula dalla sentenza del T.A.R.

La remunerazione del capitale investito risulta elevata analizzando i bilanci della Società :  l’utile operativo lordo è molto elevato (oggetto di vanto anche da parte del dr. Bonaso nelle Assemblee societarie : qui sta la nostra forza ha più volte e,giustamente,rivendicato) e difficilmente osservabile in altre aziende nazionali.

la sofferenza della TCVV sta nella gestione finanziaria e negli altissimi oneri del debito. 

L’aumento delle tariffe, approvate dai Sindaci, non ha mutato il risultato : quest’asserzione è dimostrata  dall’ultimo bilancio approvato con le tariffe gravate dall’aumento ora annullato.

A nostro avviso, non si risolvono i problemi di indebitamento con gli aumenti tariffari, che ricadono solo sui  Consumatori, ma solo una massiccia immissione di “denaro fresco” da parte degli Azionisti (molto più alta di quanto già approvato nello scorso gennaio) può salvare e sanare la situazione di TCVVV.

Auspicando che vi sia un confronto sereno, invitiamo tutte le parti a leggere con attenzione la sentenza del TAR e le sue motivazioni.

 

  

 

Cristina Culanti


Autore dal
27/10/2021

08/06/2012, 17:48
Ambiente

Io mi chiedo chi ci stia dietro questo piccolo comitato, perché sinceramente non capisco! La gente di Valtellina dovrebbe indignarsi per gli elettrodotti sopra le nostre teste, il fiume Adda sporco dopo gli svasi di A2A... 

Gli utenti attraverso un questionario hanno espresso soddisfazione per il servizio erogato dalla Teleriscaldamento, è vista come un’eccellenza a livello italiano questa realtà. Le responsabilità dei comuni le deciderà la Corte dei Conti e se sia società pubblica o privata per utenti non cambia nulla, anzi, le tariffe, da ciò che leggo, sono ferme da ben 2 anni, a fronte dell’aumento del cippato del 200%.

Qualcuno mi sa dire chi c’è dietro il Comitato? Perché gli aumenti di tariffe devono passare attraverso la Conferenza dei Sondaci, e sulla questione se siano legittime o no ne rispondono i sindaci stessi. Ora: che la società sia appetibile per qualcuno? 

Cristina Culanti


Autore dal
27/10/2021

08/06/2012, 17:40
La Tcvvv, i comuni e le tariffe

LE CONSIDERAZIONI DELLA SOCIETÀ:

 

4 ) In ogni caso, a prescindere dalle valutazioni sulla sentenza del Tar e dagli scenari che si aprono sul futuro del teleriscaldamento in Valtellina Il Consiglio di Amministrazione della TCVVV Spa intende precisare e sottolineare quanto segue:

la TCVVV è una Spa che ha effettuato 60 milioni di Euro di investimenti sul territorio di cui solo una minima parte sono contributi di provenienza regionale.

I questionari proposti ai clienti sul gradimento e la convenienza del servizio hanno dato risultati ottimi. Il servizio fornito è assolutamente soddisfacente per i clienti sotto tutti i profili, tanto che nessuno vi ha rinunciato.  Gli aumenti richiesti lo fanno restare ancora del tutto economicamente competitivo: se non lo fosse non verrebbe acquistato ed i clienti potrebbero riaccendere le loro caldaie che la TCVVV si è ben guardata dal proporre di asportare. 

la Società ha il diritto/dovere di remunerare il capitale versato dai soci. L’Autorità per l’Energia riconosce alle Società di distribuzione un utile del 7% sugli investimenti effettuati mentre la TCVVV ha distribuito in media molto meno ai suoi soci.

la TCVVV rivendica a suo merito di essere passata dalla situazione iniziale di una piccola rete, cofinanziata dalla Regione, ad una realtà imprenditoriale , aperta al mercato che gli esperti del settore e la Regione stessa portano ad esempio di come un territorio possa esprimere le sue capacità economiche.

la TCVVV, nella sua dimensione attuale, ha avuto un ruolo fondamentale nel rilanciare la attività forestali nella Valle. Oggi operano 10 imprese , con circa 100 occupati con una produzione, per i soli usi energetici, di circa 500.000 €.

e’ ormai condivisa l’opinione che la Convenzione in essere non sia più adeguata a gestire i rapporti fra TCVVV e le Amministrazioni locali ed urge a questo punto rivederla anche perché, a breve, occorre ridefinire le tariffe per le forniture di calore per la prossima stagione di riscaldamento 2012-2013. 

 

Cristina Culanti


Autore dal
27/10/2021

08/06/2012, 17:39
I punti di domanda della sentenza

Sentenza Tar Lombardia: dall’annullamento dei provvedimenti dei Comuni all’inquadramento del Teleriscaldamento come servizio pubblico locale.

Questo l’argomento all’ordine del giorno della conoferenza stampa indetta oggi nella sede della T.C.V.V.V. Spa, a Tirano. A relazionare il Presidente Giuseppe Tomassetti, l’Amministratore delegato Walter Righini, Mirco Bonaso e Giorgio Tarabini, rispettivamente consulente finanziario e avvocato della società.  

 

"È inutile ripercorrere l’intera vicenda legata all’iter processuale davanti al Giudice Amministrativo che ha visto da un lato il Comitato Utenti del Teleriscaldamento e dall’altro i Comuni di Sondalo e Tirano e la T.C.V.V.V. S.p.A.. Occorre tuttavia evidenziarne alcuni aspetti che hanno condotto alla recente decisione del T.A.R. Lombardia di annullare i provvedimenti dei Comuni con i quali si autorizzava l’aumento delle tariffe richiesto dal Teleriscaldamento.

Come tutti sanno, il Giudice Amministrativo ha affidato alla Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, quale proprio consulente, l’incarico di stabilire se l’aumento tariffario approvato dalla Conferenza dei Sindaci riflettesse i maggiori costi sostenuti dalla Società nel corso degli esercizi precedenti. 

La recente decisione del T.A.R. Lombardia, dopo aver affermato la propria giurisdizione in materia e qualificato a tal fine l’attività di teleriscaldamento alla stregua di un servizio locale di rilevanza economica, ha, da un lato, dichiarato in parte inammissibile ed in parte improcedibile il ricorso principale proposto dal Comitato, oltre che improcedibile il ricorso per motivi aggiunti in data 10 dicembre 2009, dall’altro ha accolto il secondo gravame per motivi aggiunti depositato in data 10 novembre 2010, annullando di nuovo il provvedimento di approvazione dell’aumento tariffario contenuto nel verbale n. 7 in data 27 agosto 2010 della Conferenza dei Sindaci. 

La Società, anche alla luce delle difese svolte nel corso del giudizio, non ritiene di condividere la sentenza dei Giudici Amministrativi e se ne riserva quindi la impugnazione avanti al Consiglio di Stato. 

1) Innanzitutto, T.C.V.V.V. nutre forti perplessità in ordine alla possibilità che ai Giudici fosse data la possibilità di affrontare il tema di rito relativo al difetto di giurisdizione che, siccome prospettato una sola volta nella comparsa depositata nel giudizio conseguente al ricorso principale e mai più riproposto negli scritti difensivi svolti nei procedimenti conseguenti alla proposizione dei motivi aggiunti, potrebbe considerarsi una questione del giudizio travolta e caducata per effetto della dichiarazione di improcedibilità del ricorso principale stesso e dei primi motivi aggiunti. 

A tal proposito, ritiene la Società che, in conseguenza delle descritte vicende processuali riguardanti il ricorso principale ed i primi motivi aggiunti, in causa non si ponesse più alcuna questione intorno alla giurisdizione del Giudice Amministrativo, che risultava peraltro essere del tutto pacifica anche in considerazione del carattere impugnatorio dell’azione proposta dal Comitato (si trattava di un gravame avverso un provvedimento amministrativo adottato dalla Conferenza dei Sindaci). 

In questa situazione di pacifica giurisdizione del T.A.R. a conoscere delle questioni poste dalle doglianze dei ricorrenti, si sarebbe appalesata superflua anche l’indagine svolta dai Giudici intorno alla qualificazione giuridica della attività di riscaldamento come servizio pubblico locale, preordinata per l’appunto ad affermare che, ai sensi dell’art. 133, comma 1, lettera c) del codice del processo amministrativo (che sul punto riproduce i contenuti nell’art. 33 del D.Lgs. 80/1998), ad esso spetta per l’appunto la giurisdizione esclusiva in materia. 

La Società ritiene anche che, al di là di questo aspetto squisitamente processuale, l’attività che essa svolge non possa essere qualificata come servizio pubblico locale di interesse economico, facendo difetto le connotazioni che più ne sono peculiari, quali i) l’essenzialità (e cioè che il fatto che sia sostitutivo e non semplicemente alternativo rispetto ai tradizionali sistemi di produzione del calore, presenti in termini assai consistenti nei territori di Tirano e di Sondalo), ii)la obbligatorietà (e cioè che ad esso debbano aderire gli utenti, mentre, nel caso di specie, la adesione è assolutamente volontaria), iii) l’universalità (e cioè, come afferma il T.A.R., di consentire a qualunque interessato di approvvigionarsi di energia termica alle medesime condizioni, mentre questa condizione non è rinvenibile nel caso di specie).

2) Con riferimento poi al merito della decisione, i Giudici fondano il loro convincimento circa la carenza  di istruttoria e di motivazione dei provvedimenti dei Sindaci mutuando le considerazioni svolte dal Verificatore.

La Società ha già avuto modo di svolgere i propri rilievi critici alla Relazione di Verificazione cui i Comuni hanno affidato l’incarico di valutare la congruità degli aumenti tariffari e sulla base del cui operato ha tratto fondamento l’ultimo provvedimento di approvazione tariffaria in data 27 agosto 2010. 

Si è in particolare contestato come la verificazione sia costituita per la più parte da considerazioni teoriche indirizzate ad evidenziare la non adeguatezza delle metodologie di calcolo utilizzate dalla società Audirevi (valutazioni di tipo prospettico dei costi esistenti alla data dell’ottobre del 2008, anziché sulla base dei dati consolidati del bilancio che sarebbe stato approvato successivamente nel gennaio 2009, utilizzazione di una contabilità non industriale che non consente la imputazione dei costi comuni sui singoli rami d’azienda), ma non considera poi, così come ci si sarebbe attesi, se queste metodologie abbiano portato a risultati errati in eccesso e quale sarebbe state invece la percentuale di aumento corretta in rapporto ai costi sostenuti. 

Si ritiene poi che l’apparato motivazione su cui si fonda il provvedimento di approvazione dell’aumento tariffario sia più che mai sufficientemente esplicitato, così come sia chiara ed adeguata l’istruttoria condotta, soprattutto se si consideri che ci troviamo in presenza di un atto amministrativo di carattere generale rispetto al quale l’obbligo motivazionale sfuma. 

3) Ciò che poi la decisione evidenzia, sempre facendo appello alla verificazione, è che la Società versa in stato di sofferenza generato sia dalle continue richieste di ampliamento di rete proveniente dai Comuni, sia dalla dubbia sostenibilità complessiva del sistema tariffario previsto dalla convenzione che risulta certo solo nei limiti della variazione ISTAT maggiorata del 30% e non fornisce invece alcuna indicazione in merito ai criteri di decisione per l’ampliamento della rete, né circa le modalità di copertura degli stessi tramite tariffa. 

Questo stato di cose è stato oggetto di ripetute comunicazioni e segnalazioni da parte della Società ai Comuni, la quale ha più volte richiesto di por mano ad una convenzione ormai risalente e superata e di determinare soprattutto criteri tariffari certi e ben definiti, che consentano di coprire per tempo i costi di gestione della attività e, così come rileva anche il T.A.R. nella sentenza, anche di remunerare adeguatamente il capitale investito. 

La qual cosa non può dirsi oggi realizzata, proprio in considerazione del rilevato stato di sofferenza che, secondo la accezione tecnica, sta a significare che i costi sopravanzano i ricavi. 

Alla luce di questi rilievi il Giudice ha reputato opportuno trasmettere gli atti alla Procura Regionale per la Lombardia presso la Corte di Conti di Milano per quanto di competenza". 

Cristina Culanti


Autore dal
27/10/2021

04/06/2012, 10:29
Documenti alla Corte dei Corti di Milano...

... come spiega Roberto Trecarichi.

Cristina Culanti


Autore dal
27/10/2021

04/06/2012, 10:01
Sondalo e Tirano

Roberto Trecarichi analizza la posizione dei sindaci...

Cristina Culanti


Autore dal
27/10/2021