La preziosa collezione di farfalle di Fulvio Grazioli
La preziosa collezione di farfalle di Fulvio Grazioli

Fulvio Grazioli, noto collezionista sondriese di minerali (nella foto), ebbe un “periodo” in cui si intreressò alle farfalle. Poi la sua collezione entomologica venne da lui steso ceduta (testimonianza orale) a un collega di Varese, Angelo Saveri, che era un suo collega insegnante. 

Ora quella preziosa collezione torna in provincia di Sondrio, grazie all’interessamento e alle indagini dell’entomologo Paride Dioli.

 

"A me regalò il materiale da raccolta e peparazione, ed eccomi qua a fare l’entomologo - ricorda Dioli -. Il mio spirito indagatore mi ha portato però a ricercare che fine avessero fatto le farfalle di Grazioli e quelle di Saveri che aveva raccolto in Valtellina durante il periodo in cui insegnò alle Magistrali prima di essere trasferito a Varese". 

 

Grande la soddisfazione di Dioli: "Tramite conoscenze e grazie ai forum e alle pagine internet, sono riuscito a contattare la figlia di Saveri, mettendola in comunicazione con il lepidotterologo collaboratore del Museo. Egli è riuscito perciò a recuperare la collezione intera!! Presto, dunque, avremo i dati delle raccolte dei due studiosi, effettuate in un periodo lontano ormai da noi (anni ‘50) che, come si può ben immaginare, sono del massimo interesse per capire quali specie di farfalle erano presenti 60 anni fa rispetto ad oggi!!!"


Data: 07/11/2011
 
07/11/2011, 16:58
Errata corrige

La collezione di farfalle di Grazioli NON torna in Valtellina: è stata ritrovata da un collaboratore del Museo di Morbegno che farà una nota al riguardo. 

 

 

 

Cristina Culanti


Autore dal
27/10/2021

07/11/2011, 15:30
I minerali della VALMALENCO all’IVM di Sondrio

Porta il suo nome l’Istituto Valtellinese di Mineralogia, creato nel 1991 da un gruppo di amici; al suo interno c’è tutta la collezione di Grazioli.

 

“In sessant’anni di instancabili ricerche il prof. Fulvio Grazioli ha raccolto una delle più ricche e complete collezioni locali esistenti in Italia, costituita da 12000 campioni raccolti quasi tutti personalmente in Valmalenco e, più raramente, in altre località della provincia di Sondrio. A lui si deve la scoperta di ben 12 nuove località mineralogiche della Valmalenco, alcune delle quali, come la Rocca di Castellaccio, il Sasso Moro, la Val di Scerscen ed il Monte Cavaglia, di grande interesse scientifico”. 

Cristina Culanti


Autore dal
27/10/2021