La Stele della Memoria a Madonna di TIRANO
La Stele della Memoria a Madonna di TIRANO

“Questa mattina il potente bilico della ditta Nuova Serpentino d’Italia della famiglia Cabello di Chiesa Valmalenco ha recapitato a Tirano il dono che la ditta ha fatto alla città e alla provincia intera, della "Stele della memoria" (che verrà inaugurata sabato prossimo alle 10.30) la cui progettazione è stata offerta dallo scultore sardo-milanese Giovanni Canu”.


Data: 30/05/2013
 
30/05/2013, 15:53
Un ricordo TOCCANTE... una bimba in fasce

Ammirabile il ricordare la storia degli ebrei nella nostra zona di confine, quello che si fa in questi giorni con l’erezione della “Stele della memoria” in quel di Tirano e precisamente sabato prossimo I° giugno, con seguito di manifestazioni all’Aprica, come già annunciato dalla pubblicità anche in questi siti.  Incontri dove  sarà presente anche Alan Poletti, autore del libro “Un’altra vita” dove sono raccolte testimonianze al di qua e al di là della frontiera.

Visto che ci siamo ancora noi (per età pochi) fra le tante testimonianze mi sia permesso aggiungerne una diretta personale che sicuramente nessuno la data e che è sempre presente nella mia memoria di quel tempo. Il ricordo di una bimba in fasce .

Era il periodo in cui i perseguitati ebrei, dopo che quelli rifugiati in Aprica erano già stati messi in salvo, dalle città italiane fuggivano e una delle vie aperte era sempre quella della zona di confini e in questo caso, di Tirano e dintorni, per passare la montagna. Io ragazzina lavoravo in un alberghetto sulla piazza della stazione a Tirano e quindi vedevo arrivare quei fuggiaschi, dall’apparenza signori in vacanza, ma pernottavano una notte o due nell’albergo e poi sparivano. Fra i tanti, una giovane coppia con una bimba in fasce. La terza sera che alloggiavano nell’albergo, di tarda notte, tenuto conto che nel mio servizio c’era da attendere l’ultimo treno, vidi l’insolito trambusto nella cucina dell’albergo, per solito chiusa a quell’ora. Sul tavolo fra pannolini, stesa una bimbetta che,  nonostante la tragica situazione sgambettava sorridente, mentre la mamma l’avvolgeva nelle fasce, preparandola al lungo  faticoso viaggio sulla montagna. Ad accompagnarli, due giovani passatori che attendevano inquieti nel cortile dell’albergo (albergo dove, guarda caso, alloggiavano i due capi del gruppo di tedeschi a Tirano, e mai li ho visti intervenire sui pur numerosi ebrei che arrivavano, in quei giorni, nell’albergo per essere accompagnati  dai passatori.)

Certo nessuno ha mai parlato di questo caso, ma sicuramente quella bimba oggi vive senza aver lasciato traccia a Tirano. Rimasta però viva nella memoria di una ragazzetta, quale ero io, ricordo  vivo e lo è ancora oggi. Nessuno ricorda l’ansia di quella ragazza, per tutta la notte, sperando di non vederli ritornare indietro, nella paura a affrontare quel tragico viaggio come successo la mattina precedente a due anziani che ritornati indietro, di fronte al pericolo, li avevo sentiti dire: “Se dobbiamo  arrischiare di cadere sfracellati sulle rocce, tanto vale finire fra le mani dei tedeschi”, e ripresero il treno di ritorno da dove erano venuti.

Ma la coppietta, con la bimba, non ha fatto ritorno all’Albergo e nessun catastrofico eco si è sentito, quindi hanno superato il confine e messi in salvo.

Non conosciamo il loro nome, ma includiamo anche questa bimba, simbolicamente nella Stele, anche se sono forse l’unica a conservare un ricordo di lei, andato a buon fine.

 

luisa moraschinelli


Autore dal
27/10/2021

30/05/2013, 09:18
Un dono prezioso

Foto e testo di Bruno Ciapponi Landi.



cristina culanti


Autore dal
27/10/2021