LAGO BIANCO, una perla del GAVIA
LAGO BIANCO, una perla del GAVIA

I lavori hanno avuto inizio e il grido d’allarme aumenta: dopodomani, domenica 10 settembre, è in programma una camminata solidale per dire no all’impianto di pompaggio al Lago Bianco, si parte alle 10.00 dal crocefisso lungo Statale del Gavia e si arriva ai 3000 metri del “Belvedere dei Tre Signori”. L’impianto di pompaggio delle acque che dovrebbe servire all’innevamento artificiale delle piste da sci di Santa Caterina Valfurva non piace a sempre più persone che reputano il progetto insensato impattante che interessa una delle zone di maggior tutela del Parco Nazionale dello Stelvio.

“Un capolavoro di madre natura a 2600 metri di altitudine”, si leggeva nel 2020 SU “theoutdoormanifestoc, Erano infatti iniziati negli anno ’90 i lavori con Las posa di diversi chilometri di tubazioni interrate dalla Valle del Gavia fino al Rifugio Berni e i tubi in plastica a bordo strada sono fermi lì da allora: la S.C.I. era stata acquistata nel 2018 da un imprenditore ed è entrata nel gruppo Carisma S.P.A.. Il testo era di Marco Trezzi, abitante di Valfurva, che focalizzava l’attenzione anche su una realtà: “Fino a dove si può spingere lo sfruttamento ambientale da parte dell’uomo? Fino a dove ci si può spingere per interessi economici?”. Oggi uno dei promotori della camminata solidale è Luca Roti. Oggi si osserva che il “lago Bianco deve essere tutelato da uno sfruttamento talmente pericoloso e devastante”.  


Data: 08/09/2023
 
06/10/2023, 03:51
Depositata una diffida

Si contano 46 pagine nella diffida depositata per fermare i lavori dediti all’impianto di pompaggio al Lago Bianco. Si chiede lo stop immediato ai lavori ed è firmato dal Comitato Salviamo il Lago Bianco, Cai Lombardia, Mountain Wilderness, Comitato Civico Ambiente di Merate, Comitato Attuare la Costituzione. 

La richiesta è quella di “provvedere con urgenza all’immediata interruzione dei lavori e al ripristino dei luoghi laddove compromessi”, alla luce del “gravissimo rischio di danno erariale relativo alle compromissioni ambientali suscettibili di verificarsi”, queste le richieste e il Comitato sottolinea “46 pagine dove segnaliamo illeciti ambientali, amministrativi e procedurali. Ci auguriamo ora che le istituzioni prendano seriamente in considerazione lo stop a questo sopruso, perpetrato ai danni di un habitat comunitario protetto, patrimonio di tutta l’umanità”. 

La macchina perforatrice all’interno del gigantesco cratere è stato realizzato nelle scorse settimane e i carabinieri forestali sono stati sul posto per un sopralluogo: “La trivella è stata lasciata tutto il weekend sommersa da oltre un metro d’acqua, - fa notare il Comitato - e immaginiamo quindi cosa possa aver percolato in quel liquido che probabilmente proseguirà nella torbiera e nel lago”.
Se i lavori non verranno fermati, procederanno per via giudiziaria. 
 
(Salviamo il Lago Bianco immortala immagini che evidenziano macchie di oli e benzeni che contaminano l’habitat circostante il cantiere).
 
 
 




Cristina Culanti


Autore dal
14/05/2009