Le PROVINCE MONTANE alzano la voce. Anche SONDRIO
Le PROVINCE MONTANE alzano la voce. Anche SONDRIO

Le tre province montane di Sondrio, Belluno e del Verbano Cusio Ossola hanno inviato un Documento unitario all’attenzione di Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministero per gli affari regionali. L’azione congiunta è sottoscritta da Daniela LARESE FILON, presidente Provincia di Belluno, Luca DELLA BITTA, presidente Provincia di Sondrio e Stefano COSTA, presidente Provincia del Verbano Cusio Ossola: i tre territori chiedono di tradurre concretamente il riconoscimento della specificità montana della legge 56/2014 c.d. Legge Delrio attraverso puntuali interventi normativi.

Nella lettera a firma congiunta dei tre presidenti di Provincia si chiede in particolare di:

- eliminare il contributo richiesto dalla legge di stabilità per le tre realtà, che sottrarrebbe ingenti risorse al bilancio di ciascun ente;


- di essere titolari, nel processo di riscrittura della Carta Costituzionale, delle competenze in materia di energia e demanio idrico;

- ripristinare l’elezione diretta, da parte dei cittadini, del Presidente della Provincia;

- di declinare le possibilità di stringere accordi con i territorio confinanti in particolare con altri stati;

- ottenere deroghe sull’organizzazione del personale e degli uffici al fine di ottimizzare i servizi offerti ai cittadini e agli altri enti locali sulla base delle funzioni delegate da Stato e Regione.


Data: 29/06/2015
 
15/07/2015, 15:03
Concessioni idroelettriche

che succede:

Cristina Culanti


Autore dal
27/10/2021

08/07/2015, 14:35
Una seconda Carta di Chiavenna

"Nell’ultima fase che ha portato all’approvazione della legge regionale che attiva il percorso di Autonomia si è visto venire meno da parte dei sindaci e anche dall’amministrazione provinciale dello spirito unitario che ha contraddistinto la costruzione della Carta di Chiavenna. Chi ha fatto credere che avevamo già raggiunto l’obiettivo finale, chi invece ha cercato di intestarsi meriti non suoi e altre polemiche sui giornali locali condite anche da parole forti. Non entriamo nel merito delle problematiche interne tra i sindaci ma riteniamo che queste divisioni siano deleterie per il nostro territorio. Occorre creare coesione ed unità, al di la delle appartenenze politiche e partitiche, senza la quale non è possibile raggiungere gli obiettivi di autogoverno che i cittadini della Valtellina e Valchiavenna attendono. Auspichiamo, come autonomisti, che si riparta con lo stesso spirito che ha animato la stesura della Carta di Chiavenna dove amministratori, associazioni e la società civile hanno contribuito a formulare delle proposte che sono state, poi, accolte (anche se parzialmente) nella nuova legge regionale. Bisogna anche rilanciare con una nuova proposta unitaria sul metodo dalla carta di Chiavenna per fare pervenire le nostre proposte al Governo a Roma e soprattutto per cambiare il progetto di legge costituzionale che, attualmente, prevede lo smantellamento della nostra Provincia tra gli enti territoriali dello Stato. Crediamo che le aree interamente montane e di confine come la nostra debbano avere lo stesso status delle aree metropolitane e avere riconosciute forme condizioni particolari di autonomia. Diversamente, se continueremo ad essere non coesi e divisi, perderemo di credibilità, autorevolezza e rischieremo di dovere prematuramente dire addio al percorso di Autonomia della Valtellina e Valchiavenna".

Ass. Autonomia di Valtellina e Valchiavenna

Cristina Culanti


Autore dal
27/10/2021

02/07/2015, 15:09
Autonomia di Valtellina e Valchiavenna

L’intervento: 

Cristina Culanti


Autore dal
27/10/2021

01/07/2015, 10:03
E intanto Regione Lombardia ha ascoltato Sondrio

"Via libera dal consiglio regionale al percorso per l’autonomia della Provincia di Sondrio.

Il trenta giugno 2015 é certamente una data fondamentale nel percorso verso l’autonomia della Provincia di Sondrio.

Il consiglio Regionale ha infatti approvato la proposta di legge in attuazione delle legge 56/2014 che mette al centro la Provincia di Sondrio, come mai in passato.

Il provvedimento riconosce alla nostra Provincia la delega su molte materie, compresa l’agricoltura che invece per le altre province viene portata in competenza regionale.
Viene fissato il principio in base al quale una parte delle risorse raccolte con la tassazione regionale resterà sul nostro territorio con particolare riferimento al bollo auto.

Saremo protagonisti del percorso di formazione delle leggi regionali attraverso la costituzione di un comitato paritetico composto da tre membri della provincia e della regione. Ogni legge regionale di settore dovrà considerare in modo specifico e particolare la Nostra Provincia. Il presidente della Provincia parteciperà alle sedute della giunta regionale ogni volta che la stessa tratterà temi legati al nostro territorio.

Alla nostra provincia vengono attribuite tutte le funzioni amministrative per quel che concerne il demanio idrico. Tutti i proventi dei canoni idroelettrici, nelle diverse forme, sono attributi alla Provincia di Sondrio.

"Si tratta di un passaggio fondamentale nel lungo percorso verso l’autonomia delle nostra terra. Siamo di fronte ad una grande risposta concreta da parte di Regione Lombardia nell’attuazione della legge di riforma delle Province. Una tappa importantissima che ci pone con forza verso le nuove mete che il territorio ha condiviso nella c.d. "carta di Chiavenna", che non ha precedenti. La nostra Provincia è stata come non mai al centro del panorama regionale e si pone come modello di riferimento per gli altri territori. Una grande tappa che conferma la bontà del percorso che la nostra terra da tempo sta conducendo. Per questo motivo desidero ringraziare i miei predecessori che hanno profuso il massimo impegno creando le condizioni per proseguire in questa storica battaglia, i presidenti Sertori, Provera e Tarabini.

Abbiamo lavorato a stretto contatto con il Presidente Maroni ed il sottosegretario Parolo, insieme al sottosegretario Nava, che hanno dimostrato il loro massimo impegno incontrando più volte anche i nostri amministratori per un confronto concreto e per questo desidero ringraziarli a nome del territorio.
É un grande passo avanti.

Funzioni, risorse, opportunità. A noi la responsabilità di farle crescere.
Spiace vedere come, da parte di alcuni sindaci il tema sia stato oggetto di strumentalizzazioni per una piccola vetrina personale, senza comprendere che stiamo viaggiando diretti verso la meta della piena autonomia riconosciuta. E da questo punto di vista continueremo a lavorare sulla base del mandato ricevuto dagli amministratori e dalle associazioni nel documento condiviso dal territorio

Ora il compito di concretizzare quanto previsto nelle sue diverse articolazioni legislative, organizzative e finanziarie.
Nella complessità normativa che contraddistingue molte materie siamo riusciti a realizzare il massimo risultato. Ora, insieme alle province interamente montane di Belluno e Verbano Cusio Ossola, attendiamo anche dallo stato centrale risposte concrete sulla specificità montana. A partire dall’eliminazione dei tagli, dall’elezione diretta del Presidente della Provincia, alla concreta possibilità di stipulare accordi con i territori confinanti, e norme specifiche per i nostri territori.

Un grande giorno, un percorso che continua con determinazione e coraggio. Nell’unico interesse del territorio e dei cittadini di Valtellina e Valchiavenna".

Luca Della Bitta, Presidente della Provincia di Sondrio

 

 

Cristina Culanti


Autore dal
27/10/2021

29/06/2015, 15:51
Le dichiarazioni

Le dichiarazioni:

Luca Della Bitta, presidente della Provincia di Sondrio: "Si tratta di una richiesta importante che le tre Province riconosciute "speciali" per il loro territorio hanno condiviso. Per quanto riguarda Sondrio queste richieste erano già state condivise con i Sindaci e con le rappresentanze territoriali e sono un tassello importante nella traduzione delle forme di autonomie che la nostra Provincia da tempo richiede. Oltre al tavolo con la Regione la partita si gioca quindi con lo Stato Nazionale al quale chiediamo di concretizzare il riconoscimento di territorio interamente montano con fatti concreti e puntuali di carattere normativo, organizzativo, democratico ed economico. Siamo certi di rappresentare il volere dei nostri cittadini, della nostra gente e ci attendiamo una risposta in tal senso in tempi rapidi e con la volontà di mettere in atto iniziative reali e significative. Tre province speciali insieme, per un riconoscimento che rientra nei diritti che riteniamo lo Stato ci debba riconoscere in virtù del nostro territorio. Tale richiesta assume un maggiore valore alla luce del percorso di riforma della costituzione nella quale vogliamo vedere tradotte le nostre peculiarità."

Daniela Larese Filon, presidente della Provincia di Belluno: “Con l’emergere di una serie di problematiche che necessitano di essere analizzate e trovare una soluzione, riteniamo ora opportuno evidenziarle alle massime autorità dello Stato affinché ne prendano coscienza e si attivino per trovare una soluzione. In particolare ritengo che due siano le richieste importanti che facciamo con questa nota. La prima è legata alla possibilità di ridare alle province montante il rango di enti di 1° grado permettendo in questo modo a chi ne viene eletto Presidente di avere tutta l’autorità e la disponibilità temporale per amministrarle efficacemente. La seconda richiesta riguarda le risorse umane in particolare le alte professionalità, come ad esempio i dirigenti, che una volta messi in quiescenza non possono essere sostituiti. Ciò porterebbe a una totale paralisi dell’attività amministrativa-istituzionale delle nostre Amministrazioni provinciali. Siamo certi che questa nostra nota attirerà l’attenzione delle più alte cariche dello Stato che, essendosi sempre dimostrate sensibili alla salvaguardia dei territori fragili e delicati della montagna, prenderanno a cuore le problematiche che abbiamo con forza voluto evidenziare.”

Stefano Costa, presidente della Provincia di Verbano Cusio Ossola: "I nostri territori sono molto complessi da amministrare ma altrettanto pronti ad assumersi nuove responsabilità di governo specifiche, utili a tradurre in atti tangibili il percorso di federalismo fiscale avviato a livello centrale sin dal 2011.
Il percorso legislativo tracciato dalla legge 56 del 2014, cosiddetta Delrio, e confermato dalle legislazioni regionali interessate di Piemonte, Lombardia e Veneto, ha ora la necessità inderogabile di attuarsi concretamente: chiediamo un ultimo sforzo da parte del governo per rendere operativa la specificità delle nostre aree vaste, interamente montane e confinanti con Stato estero”.

Cristina Culanti


Autore dal
27/10/2021