Le spie dei boschi in VALMASINO
Le spie dei boschi in VALMASINO

Cinque ai Corni di Canzo (CO) e nella Foresta Gardesana occidentale (BS), due in Valsolda (CO), ad Azzaredo Casù (BG), in Val Masino (SO), in Val Lesina (SO). Uno a Foppabona (LC-BG) e uno in Valle del Freddo (BG). A questi ne sono stati aggiunti altri da Ersaf ma cosa sono? A tutt’oggi quelli funzionanti sono venti, venti occhi nascosti tra le fronde, “ecocontatori” che registrano il numero dei visitatori per quantificare la fruizione dei boschi.

I dati relativi al 2016: ci sono sentieri in Val Masino dove nei giorni festivi passano in media oltre 1500 persone e 832 nei giorni feriali. Altri sono pressoché sconosciuti: tre-quattro persone di media al giorno, non di più. In mezzo, tutti i numeri possibili.


Data: 07/02/2017
 
02/03/2018, 11:49
Passeggiare nei boschi piace sempre di piĆ¹

Dal 2009, gli ecocontatori posizionati da Ersaf registrano sempre più passaggi nei boschi lombardi. Tra i diciannove occhi nascosti tra le fronde, i sassi o i tronchi dei nostri boschi, quelli posizionati in Val Masino registrano il dato più elevato tra tutte le foreste, con una media di 955 passaggi giornalieri nella centralina della località Gatto Rosso (Val di Mello), media che sale a 1642 passaggi nei giorni festivi.  Il valore massimo si registra nella Foresta Corni di Canzo (CO), con il valore massimo di 68.418 passaggi/anno a Primalpe.

Per la prima volta, nel 2017, un ecocontatore è stato posizionato in Valgerola, all’Alpe Culino: dai dati risulta che nei giorni festivi la media degli escursionisti quasi triplica, così come avviene per la riserva naturale Malascarpa ai Corni di Canzo.

La dichiarazione del presidente di Ersaf Elisabetta Parravicini: “ERSAF gestisce 20 foreste e 6 Riserve Naturali, con il duplice obiettivo di preservare e valorizzare il patrimonio forestale e nel contempo di promuoverne la fruizione turistica. Per realizzare tali obiettivi è importante per l’Ente gestore poter quantificare in maniera oggettiva la frequentazione e le forme di turismo nelle foreste. La conoscenza precisa dei dati di flusso consente infatti di valutare eventuali fenomeni di sovraffollamento turistico e di impatto negativo sugli habitat per meglio indirizzare le scelte pianificatorie e gestionali dell’area favorendo, o limitando, l’uso ricreativo. Sono quindi uno strumento indispensabile per programmare e realizzare le necessarie infrastrutture (sentieri, aree sosta, parcheggi, servizi…). I dati forniti dagli ecocontatori possono inoltre rivelarsi utili per una possibile introduzione di forme di remunerazione dei servizi ecosistemici forniti dalle aree naturali (PES)”.

Cristina Culanti


Autore dal
27/10/2021

07/02/2017, 17:37
Il grafico

I dati relativi alla Valmasino

Cristina Culanti


Autore dal
27/10/2021