Stefano Galli ricorda il GRANDE Gianfranco MIGLIO
Stefano Galli ricorda il GRANDE Gianfranco MIGLIO

 

L’assessore all’Autonomia e Cultura di Regione Lombardia Stefano Bruno Galli ricorda Gianfranco Miglio:

"Oggi è San Lorenzo: tutti con il naso all’insù, questa sera, cercando – nella volta celeste – le stelle cadenti. Una stella, però, non cadrà mai. È quella di Gianfranco Miglio, che morì a Como il 10 agosto di diciassette anni fa. L’osservazione della volta celeste, là dove si scorge il Grande Carro e la Stella Polare, è una sorta di viaggio interiore, poiché si percorrono sentieri già battuti, ma ci si inoltra anche lungo nuove strade da perlustrare e terreni da dissodare.

Oggi, in Regione Lombardia, dopo il referendum del 22 ottobre scorso, stiamo percorrendo la strada per ottenere una più ampia autonomia politica e amministrativa. L’opportunità ci viene offerta da uno strumento costituzionalizzato con la riforma del 2001: il regionalismo ordinario differenziato, inteso come superamento del regionalismo ordinario dell’uniformità. Nel 1950 – due anni dopo l’entrata in vigore della Costituzione repubblicana e vent’anni prima della nascita delle regioni a statuto ordinario – Gianfranco Miglio si chiedeva: “Dobbiamo mantenere, per amor di simmetria, gli stessi controlli tutori e le medesime bardature burocratiche sulla Lombardia e sulla Basilicata? Oppure dobbiamo applicare all’amministrazione pubblica gli stessi criteri pratici che si adottano anche nella più umile delle aziende private, dove il collaboratore inesperto viene strettamente controllato e quello capace viene lasciato invece libero della propria iniziativa? Dobbiamo considerarci una specie di convoglio costretto per l’eternità a camminare alla velocità ridotta della nave meno efficiente oppure dobbiamo consentire alle regioni più progredite di sviluppare le proprie capacità e le proprie risorse di iniziativa, senza inutili impacci, nell’interesse evidente dell’intera comunità nazionale?”.

Questa è l’essenza del regionalismo differenziato. E Miglio, con larghissimo anticipo, l’aveva intuito – lo sottolineo con forza – nel 1950, oltre mezzo secolo prima che venisse costituzionalizzato e quasi settant’anni prima che noi lo percorressimo, come stiamo facendo oggi, per dare alla nostra Lombardia la sua strameritata autonomia. Grazie, Maestro!"

(Nella foto, Umberto Giovine, allora segretario nazionale dell'Unione Federalista, Presidente Gianfranco MIGLIO e Franco diBraccio, vice segretario nazionale, 1995, presentazione  Unione Federalista) 


Data: 10/08/2018