Traforo del MORTIROLO su rotaia
Traforo del MORTIROLO su rotaia

Un importante collegamento tra RETI ALPINE: si è discusso del collegamento ferroviario tra la Valtellina e la Valcamonica ieri a Palazzo Muzio, nell’ambito dell’incontro di un ’Focus group sui collegamenti tra Valtellina e Valcamonica con uno sguardo all’Engadina’, organizzato dai presidenti della Provincia di Brescia Pier Luigi Mottinelli e di quella di Sondrio Luca Della Bitta, alla presenza del sottosegretario Parolo e di alcuni consiglieri provinciali, dei sindaci e dei presidenti delle Comunità montane limitrofe e dei rappresentanti di RFI e Trenord.

La dichiarazione di Ugo PAROLO, sottosegretario di Regione Lombardia ai Rapporti con il Consiglio regionale, Politiche per la Montagna, Macroregione alpina (Eusalp), Quattro motori per l’Europa e Programmazione: "E’ strategico pensare a una forma di collegamento tra la Valtellina e la Valcamonica che guardi verso l’Engadina. Si tratta di una opera di necessità primaria, da vedere nell’ottica di una grande opportunità di collegamento tra le reti alpine e non come opera dissociata da altri investimenti. Regione Lombardia, insieme alle due Province darà avvio a ogni azione che si renderà necessaria per definire una soluzione progettuale ottimale, che favorisca lo sviluppo turistico ed economico della Valtellina e della Valcamonica e migliori la qualità della vita dei cittadini residenti in queste aree alpine”.

La dichiarazione dei presidenti delle due PROVINCE: “Dai lavori è emersa la condivisa necessità di arrivare a un sistema di reti infrastrutturali che unisca le due province, oltre alla piena volontà di collaborare con una politica comune. Giungeremo alla stesura di un Protocollo d’Intesa tra Regione Lombardia e le Province di Brescia e di Sondrio per avviare finalmente uno studio di fattibilità del traforo del Mortirolo, tuttavia si rende altrettanto necessario un potenziamento delle attuali reti ferroviarie Brescia-Edolo e Colico-Tirano".

 


Data: 27/04/2016
 
23/05/2016, 12:37
Stradale o su rotaia?

Di Antonio Stefanini

Unire la montagna, unire l’economia, unire l’Europa è l’ambizioso slogan adottato dagli organizzatori del convegno per parlare del progetto di traforo del Mortirolo, evocata soluzione di tutti i mali viari del collegamento tra Valtellina e Valcamonica, protagonista del convegno svoltosi sabato 21 maggio ad Aprica. Istituzioni delle principali realtà interlocutorie e artigiani, piccoli e piccolissimi imprenditori, hanno risposto numerosi alla chiamata di Confartigianato Imprese di Sondrio e Brescia, propositori dell’incontro dedicato al progetto, la galleria intermodale rotaie-gomme, lungo poco meno di 14 chilometri per collegare Edolo a Tirano in tempi di percorrenza dimezzati rispetto agli attuali.

Schierati al tavolo sul proscenio della sala congressi del centro turistico orobico c’erano Carla Cioccarelli in veste di sindaco di Aprica, Gionni Gritti in qualità di presidente di Confartigianato Sondrio, Eugenio Massetti in quella di presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia, Pierluigi Mottinelli presidente provincia di Brescia (una delle più grandi e industrializzate provincie italiane), Evaristo Pini a rappresentare quella di Sondrio (una delle più vaste provincie alpine), Franco Spada sindaco di Tirano, Alessandro Della Vedova podestà di Poschiavo, Franco Bettoni come presidente di BreBeMi SpA e il coordinatore Giancarlo Maculotti. Mancava soltanto, tra i partecipanti al dibattito presenti nell’invito ufficiale, Gianantonio Pini, presidente CM Tirano. Degli invitati a presenziare - tutti nomi di un certo peso – c’erano il sottosegretario Lombardia alle politiche della Montagna e Macroregione alpina Ugo Parolo e il presidente del comitato Traforo del Mortirolo ora Paolo Oberti. Assenti i sen. Benedetto Della Vedova, Mauro Del Barba e Jonni Crosio, il presidente e il vicepresidente del Canton Grigioni e delle Ferrovie Retiche. Il traforo, al centro di piani infrastrutturali ormai da decenni, rappresenta per Carla Cioccarelli “un sogno per chi vive e lavora in montagna e vuole continuare a farlo”. Il sindaco di Aprica e padrona di casa ha parlato di “urgente, tempestivo, necessario convegno anche per noi che siamo cerniera tra est e ovest, nord e sud e che, trovandoci al centro geografico delle splendide Alpi colme di attrattive, sarebbe esiziale e sommamente ingiusto restare ai margini o addirittura fuori in quanto a reti viaria e ferroviaria che è necessario sviluppare e ammodernare.”

Sembrano ormai maturi i tempi affinché dai proclami si passi ai fatti e in tal senso assicurano la loro attenta vigilanza le associazioni di categoria, come emerso dagli interventi dei presidenti di Confartigianato Brescia e Sondrio, Eugenio Massetti e Gionni Gritti. Quest’ultimo ha affermato che “L’anno scorso ci siamo ripromessi di cominciare a parlarne e vedere la provincia di Brescia accelerare la discussione sul traforo del Mortirolo è importante. Noi ci sentiamo penalizzati a causa delle infrastrutture viarie della provincia, per la fragilità delle nostre strade, in primis della statale 36 e lo vediamo quando avvengono interruzioni. Per l’economia valtellinese il traforo non rappresenta solo la necessità di avere un collegamento veloce verso l’Europa. Il traforo deve essere valutato attentamente e trovare forme finanziarie, perché non siamo i confini dell’impero, ma il centro dell’Europa. E i nostri cugini della Valle Camonica pure sanno cosa vuol dire vivere in un territorio montano.”

Dice Eugenio Massetti: “Da oltre un secolo anni si parla di Mortirolo, probabilmente riferendosi ai progetti d’inizio ‘900 descritti anche nel recente volume La ferrovia rubata, NdR. “La piccola media impresa non si lamenta, ma chiede di poter lavorare e che ci siano i presupporti per farlo. A noi interessa sapere che futuro abbiano le imprese sul territorio. Gli autotrasportatori di Sondrio e di tutta la Lombardia lamentano la mancanza di infrastrutture che agevolino l’economia del territorio. La mia speranza è che, da questo tavolo, esca una proposta che venga raccolta dal mondo politico.”

Dopo alcuni interventi di saluto, ringraziamenti e affermazione di principi generali sacrosanti quali “siamo per fare e non disfare”, propositi e “volontà di rilancio dell’economia”, ha preso la parola Licia Redolfi di Confartigianato, che ha sciorinato con il supporto di alcune slide poco visibili dalla platea una serie di statistiche, utili a comprendere i vantaggi che Valtellina e Valcamonica avrebbero dal traforo del Mortirolo: il coinvolgimento delle imprese artigiane nel settore delle costruzioni per l’opera stessa, il passaggio più agevole e veloce dei frontalieri verso il Canton Grigioni, l’aumento dell’esportazione del made in Sondrio e del made in Brescia verso la Confederazione elvetica, l’apertura di un passaggio commerciale con Germania, Francia, Austria e – dulcis in fundo – l’aumento del turismo straniero svizzero e tedesco. Fatto questo solo enunciato e tutto da dimostrare, poiché se pur sia ipotizzabile con la nuova opera un incremento di traffico turistico, non è detto che questo si fermi da noi; anzi è facile immaginare che ne approfitti per raggiungere più in fretta altre mete, senza nemmeno sostare almeno una notte e magari scoprire luoghi che non conosceva, come attualmente avviene.

Entrando finalmente più nel tecnico-programmatico, Evaristo Pini ha ricordato che i vari piani esistenti, sul tavolo da ormai 25 anni, prevedevano un traforo ferroviario Tovo-Edolo e che restano tutti da risolvere i problemi dell’inadeguatezza al trasporto merci delle ferrovia Edolo-Brescia e la differenza di scartamento della Ferrovia Retica, mentre nell’ipotesi di un collegamento Tirano-Edolo bisogna necessariamente pensare a una stazione sotterranea, data la scarsità di spazio a disposizione per un nodo come quello aduano che vedrebbe un incremento infrastrutturale e di traffico notevole.

Sull’opportunità dell’intervento si è pronunciato in particolare il presidente della Provincia di Brescia, Pierluigi Mottinelli, che dopo un preambolo dedicato al suo disaccordo con la politica di Roberto Maroni sul nuovo assetto della Sanità regionale e sulla proposta di istituzione dei Cantoni (se passerà, come sperabile, la riforma costituzionale di ottobre), riguardo al tema Mortirolo ha dichiarato “Se non ora, quando? Non sussistono oggi impossibilità economiche che impediscano la realizzazione del traforo. I fondi dei comuni confinanti e la macroregione alpina offrono condizioni irrinunciabili, da cogliere per creare una ferrovia di vocazione turistica.” Secondo Mottinelli bisogna cominciare, per costituire le risorse necessarie, dalla rinegoziazione dei canoni idroelettrici. E, per quanto riguarda il progetto, è da riprendere in mano lo studio del 2004 della Provincia di Sondrio per rivederlo. Essendo la Brescia-Edolo inadatta al trasporto merci, si deve secondo lui pensare al completamento della rete ferroviaria alpina a fini essenzialmente turistici.

Da fine politico e notevole oratore, Mottinelli ha poi espresso preoccupazione circa le difficoltà ancora maggiori che in futuro avranno secondo lui i Comuni e le previste aggregazioni cosiddette di “area vasta” nel farsi ascoltare da una Regione assai ridotta nei suoi poteri, schiacciati tra lo strapotere della città metropolitana Milano e da uno Stato sempre più accentratore da un lato, con una potentissima – in termini di autonomia e risorse – Regione a statuto speciale dall’altro.

Il sindaco di Tirano Franco Spada, dal canto suo, ha ammesso sinceramente che al momento gli interessa molto di più l’argomento tangenziale di Tirano, per il quale la sua giunta ha fatto molto (“quando sono diventato sindaco non era ancora stato stanziato un euro per l’opera, mentre ora le condizioni ci sono e sembra che siamo in dirittura d’arrivo”), ma che necessita ancora di alcuni passaggi formali e sostanziali. Riguardo al traforo dice: “non è sterile parlarne e io vedo con favore il collegamento, ma ci vuole una condivisione con la cittadinanza e poi da tecnico non posso dire sì o no, bianco o nero prima di conoscere i dettagli del progetto.”

Quello di Franco Bettoni è stato un intervento tutto in stile da condottiero senza macchia e senza paura in favore della modernizzazione e del rilancio della competitività a ogni costo. Dopo aver deriso i “quattro sfigatelli” propagandisti della decrescita felice, contrari per principio alle grandi opere, ha enumerato gli interventi compiuti dalla grande Brescia, quali i diversi milioni di euro all’alta Vallecamonica per il rinnovamento dell’impiantistica (peccato che nulla del genere abbia fatto per quelli di Corteno Golgi) e soprattutto per la realizzazione della BreBeMi, “nata da una riunione come questa” – ha detto – per continuare: “Nel Piano Junker, la circolare ferroviaria, Mortirolo compreso, ci sta benissimo, quindi cosa aspettiamo?” Proprio allo stesso Bettoni è toccato accettare l’impegnativo omaggio di Paolo Oberti, autotrasportatore tiranese, nonché ex deputato di Forza Italia nel 1994-1996: una clessidra consegnatagli perché esponente dimostratosi quello più concretamente capace di far abbassare sensibilmente il numero di milioni di volte che sarà necessario girarla perché si veda l’inizio del traforo – per Oberti solo stradale, sia ben chiaro – del Mortirolo.

Un tocco d’internazionalità è stato portato da Alessandro Della Vedova, che pur con tono dimesso e “senza voler insegnare ai vicini Italiani quello che devono fare” – ha detto di essere contrario al traforo stradale del Mortirolo e favorevole a quello ferroviario. Il podestà di Poschiavo ha parlato di crescita sostenibile e di massima attenzione al Turismo, comparto per il quale la sua valle ha da sempre grande sensibilità, arrivando a evocare il mitico collegamento St. Moritz-Venezia e ammonendo che i turisti cinesi o giapponesi sono  attentissimi al rispetto dell’ambiente e a tutto ciò che è accostato dalla sigla UNESCO, di cui abbiamo nella comune porzione alpina alcuni siti da collegare meglio.

I vari spunti emersi dai singoli interventi hanno, infine, trovato risposta politica nelle conclusioni affidate al sottosegretario di Regione Lombardia alle politiche della montagna e Macroregione alpina, Ugo Parolo, che ha analizzato innanzitutto lo scenario, definito di “sopravvivenza”, che si prospetta per la Regione e per gli enti locali in vista del depotenziamento di poteri paventato dalle riforme costituzionali.

Un’ipotesi che, ad ogni modo, non deve distogliere dall’obiettivo primario delle diverse comunità lombarde, che resta quello di costruire una rete ampia e condivisa. In tal senso il sottosegretario ha specificato, rispondendo alla provocazione di Oberti, che “il progetto del Mortirolo non è in conflitto con quello dello Stelvio. A quest’ultimo corrisponde uno studio di fattibilità avviato perché a finanziarlo è stata Bolzano, mentre Regione Lombardia non ha investito nulla. Vedremo dove condurrà l’esame.”

In conclusione, si è trattato di un incontro interlocutorio, utile per provar a dialogare tra entità e persone che in non pochi casi nemmeno si conoscono. Un incontro con al centro il tema di un collegamento alpino che non può fare a meno di coinvolgerne altri e tutta la rete che va ad interessare. Con la necessità di un confronto da aprire anche agli altri settori economici assenti nell’occasione, in primis il Turismo.


Cristina Culanti


Autore dal
27/10/2021

14/05/2016, 12:56
CONVEGNO ad APRICA

IL PROGRAMMA


Unire la montagna, unire l’economia, unire l’Europa

Aprica, sabato 21 maggio 2016, C.so Roma 150

ore 10:30 – Sala congressi del Centro Direzionale

I lavori della mattinata saranno aperti dal sindaco di Aprica Carla Cioccarelli e dai presidenti delle due associazioni promotrici Gionni Gritti ed Eugenio Massetti. Seguirà una tavola rotonda moderata da Giancarlo Maculotti (scrittore e studioso) con esponenti delle istituzioni locali e provinciali: Luca Della Bitta, presidente della Provincia di Sondrio, Pierluigi Mottinelli, presidente della Provincia di Brescia, Gianantonio Pini, presidente della Comunità Montana di Tirano, Franco Spada, sindaco di Tirano, Franco Bettoni, presidente Brebemi Spa e Alessandro Della Vedova, podestà di Poschiavo. Ai lavori hanno assicurato la propria presenza i senatori Mauro Del Barba e Jonni Crosio. Le conclusioni saranno affidate a Ugo Parolo, sottosegretario ai rapporti con il Consiglio regionale, alle politiche per la Montagna, alla Macroregione Alpina (EUSALP), ai Quattro Motori per l’Europa e alla programmazione negoziata.

(L’iniziativa è promossa da Confartigianato Imprese Sondrio e da Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia orientale).

Cristina Culanti


Autore dal
27/10/2021