ACQUA BENE COMUNE e i Movimenti avvertono

“Ormai da giorni il Presidente del Consiglio Monti e i suoi ministri parlano di privatizzazioni alludendo anche ad un intervento sul servizio idrico. Ultimi in ordine di tempo il sottosegretario Polillo secondo cui il referendum è stato “un mezzo imbroglio” e il sottosegretario Catricalà che ha annunciato “modifiche che non vadano contro il voto referendario” alla gestione dell’acqua”.

Non ci sta il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e vigila sull’operato del Governo Tecnico: “Diciamo chiaramente a Monti, Passera, Catricalà e Polillo che non esiste alcuna liberalizzazione del servizio idrico che rispetti il voto referendario: il 12 e 13 giugno scorsi gli italiani (27 milioni) hanno scelto in massa per la gestione pubblica dell’acqua e per la fuoriuscita degli interessi privati dal servizio idrico”.

Nel video, Interviste ed interventi durante la mobilitazione nazionale avvenuta a Roma il 26 novembre 2011

Maurizio Landini - Fiom

Simona Savini - Forum Italiano dei movimenti per l’acqua

Pierfrancesco De Iulio - Alternativa

Luca Faenzi - Forum Italiano dei movimenti per l’acqua

Marco Bersani - Forum Italiano dei movimenti per l’acqua


Data: 11/01/2012
 
31/08/2023, 05:40
Era...

... era il 2012, nulla è cambiato anche dopo un importante referendum chiuso nel cassetto. Adesso siamo nel 2023, chissà che succederà? L’economista e gesuita Gaël Giraud l’ha esortato anche in questi giorni, l’acqua è un bene comune da inserire nella Costituzione. Sempre Giraud lancia l’allarme: nel 2040 la carenza sarà del 40% SE NON SI AGISCE. 
Di Slow Food*
“L’acqua è un bene comune perché è essenziale alla vita. E se una cosa è essenziale alla vita non può essere messa in vendita. Il signor Libero Mercato questo dovrebbe capirlo facilmente, proprio perché si chiama Libero di nome. Se una cosa è essenziale alla mia vita, comprarla o no non può essere una libera scelta. È un obbligo. E che libertà ci sarebbe dunque per il signor Libero Mercato, se qualcuno fosse costretto all’acquisto, perdendo ogni libertà, mentre qualcun altro fosse autorizzato alla vendita, ricevendo tutto il potere? No, non si può fare, l’acqua non si vende, lo capirebbe anche un bambino.
L’acqua ai bambini vorrebbe arrivare bella pulita, in modo da non farli ammalare. Perché è inutile donare il latte in polvere ai Paesi poveri se poi lo si deve sciogliere in acqua contaminata. Ma per arrivare bella pulita e sana l’acqua ha bisogno di due cose: che nessuno la inquini e che qualcuno costruisca un po’ di infrastrutture. E in tanti Paesi non succede né una cosa né l’altra. Le persone alle quali è negato l’accesso all’acqua potabile sono moltissime, più di quelle che non si alimentano a sufficienza.
E dove non vorrebbe andare, invece, l’acqua? Non vorrebbe andare in guerra, per esempio. Non vorrebbe passare in certi campi coltivati, di cui raccoglie i residui chimici per portarli con sé, direttamente nei fiumi, oppure più in profondità nella terra, fino a contaminare le sue stesse riserve. Non vorrebbe passare accanto a certe industrie che usano ogni corso d’acqua come se fosse uno scarico fognario. Non vorrebbe passare, come pioggia o neve, attraverso l’aria inquinata di certe città, raccogliendo particelle di qualsiasi cosa e portandole giù con sé. Lei vorrebbe essere solo veicolo di vita”.
*By Cinzia Scaffidi, dal suo libro “L’acqua va dove vuole. E ha un obiettivo strano: trasformarsi”. 

Cristina Culanti


Autore dal
27/10/2021