CACCIARE in Valtellina: il WWF dichiara
CACCIARE in Valtellina: il WWF dichiara

NOTE  A MARGINE,  IN MERITO ALL’ INCONTRO DELLA CONSULTA FAUNISTICA-VENATORIA PROVINCIALE (CONSULTA CACCIA) DEL 19 LUGLIO 2010.

La Consulta Faunistica Venatoria è un organismo di cui si avvale la Provincia per esaminare le problematiche relative al mondo venatorio; è presieduta dall’ass. Vitali, vi partecipano dirigenti e tecnici della Provincia (Moroni D., Cristini G., Ferloni M.), i presidenti dei Comitati di Gestione dei 5 Comprensori Alpini di Caccia della provincia (cacciatori), il tecnico faunistico nominato dalle Associazioni venatorie, un rappresentante degli agricoltori e 1 RAPPRESENTANTE (!!!!) dei protezionisti/ecologisti (il sottoscritto).

Descrivere la situazione della caccia in Valtellina è molto semplice; ci sono troppi cacciatori e pochi animali da abbattere, c’è un diffuso, irresponsabile e criminogeno bracconaggio (esemplificativa, a questo proposito, l’affermazione di un rappresentante dei cacciatori nel primo incontro della Consulta. “Quando si chiude il piano caccia della Provincia, si apre un nuovo piano caccia…”), il territorio della provincia da controllare è vasto e le Guardie provinciali sono troppo poche.

In questo contesto di grande delicatezza e precarietà, riuscire a soddisfare le richieste dei 2620 fucilieri all’aria aperta (dato anno 2005 - fonte Piano Faunistico Venatorio) che esigono una “ricompensa” dal momento che hanno pagato per la licenza, non è cosa facile. Di fronte alla responsabilità e alla consapevolezza di molti che sanno benissimo di dover prelevare solo gli “interessi”, seppur scarsi, senza intaccare il “capitale faunistico” anche solo per garantire un futuro alla propria “passione”, si contrappone una massa indistinta di “appassionati” che hanno l’unico scopo di predare tutto quello che possono, senza vedere più in là del proprio ristretto “particulare”.In questo senso la BATTAGLIA dei NUMERI è fondamentale perché, sembra strano affermarlo, SI CACCIA SOLO DOVE  CI SONO ANIMALI DA CACCIARE. E i numeri elaborati dalla Provincia, sulla base delle cifre fornite dai Comprensori Alpini, cioè dai cacciatori, sono CHIARI ed EVIDENTI; la fauna tipica alpina (gallo forcello, pernice bianca, coturnice) e lepre bianca è stabile o in più o meno grande difficoltà, ma anche gli UNGULATI, in alcune zone, non godono di buona salute. (Invio allegato che riguarda i numeri di pernice, lepre e coturnice).

Nell’incontro del 19 luglio è stato predisposto il Calendario Venatorio per la stagione 2010/11, per quanto riguarda date inizio e fine, giornate di uscita e addestramento cani, non sono stati esaminati i piani di abbattimento.

E’ stata sottofirmata da vari componenti, fra cui il sottoscritto, la richiesta all’assessore perché porti in discussione, nella prossima Consulta, un Regolamento per il recupero degli ungulati feriti (un argomento interessante per un prossimo articolo!) che è stato predisposto congiuntamente da tecnici faunistici delle province di Sondrio, Lecco e Como.

Su richiesta dei rappresentanti degli agricoltori, l’ass. ha reso noto che l’anno scorso sono stati abbattuti 80 cinghiali e una quarantina fino ad oggi.

Infine il sottoscritto ha fatto mettere a verbale due documenti:
 Solidarietà dottoressa Ferloni (vedi articoli “Il Giorno” - diffamazione Barbetta)
 Richiesta di chiusura caccia alla pernice bianca.

Se servono integrazioni o chiarimenti, sono disponibile tutto il giorno.

Componente Consulta Faunistica Venatoria
William Vaninetti 348 74 98 543

 


Data: 21/07/2010