Cornelia M?ller presenta il suo EDIPO. A POSCHIAVO
Cornelia Müller presenta il suo EDIPO. A POSCHIAVO

Prima opera cinematografica per l’artista Cornelia Müller, in arte KA, interamente girata in Valposchiavo, e proprio in Valposchiavo la prima mondiale del film EDIPO, sabato 19 settembre alle 20.30 presso Casa Torre.

 


Data: 03/09/2015
 
14/09/2015, 13:11
L’intervista di Arianna Nussio*

La prima opera cinematografica dell’eclettica artista Cornelia Müller - in arte KA - è stata girata in Valposchiavo, e qui sarà presentata al pubblico con una performance del ballerino butō Yoshihiro Shimomura e l’esclusiva interpretazione musicale di leggende viventi del Free Jazz. Il film è ispirato all’antico mito di Edipo.

Cornelia Müller, secondo te quale messaggio possiamo trarre da quest’antica leggenda nel 21°secolo?

Io ho raccontato la storia di Edipo da una prospettiva diversa: infatti, la lettura di un mito cambia a dipendenza dell’epoca in cui si vive. Non sono certo la prima a lavorare sul tema.

Per esempio la profezia dell’oracolo di Delfi, la interpreto non come un annuncio dell’uccisione di Laio da parte di Edipo, ma piuttosto come un avvertimento a Laio che qualcuno potrà prendere il suo posto. Quando nasce un figlio, spesso l’uomo perde parte dell’affetto e delle attenzioni della moglie, e così nascono gelosie: è per questo che Laio si sente minacciato da Edipo e vuole eliminarlo. Gli dei mettono in Laio uno spirito maligno - che è una parte possibile in ognuno di noi - e lui diventa paranoico nei confronti del piccolo Edipo, di questa nuova vita, che è innocente e porta in sé tutta la bellezza di un essere umano. Invece di aiutarlo, di collaborare con lui, di celebrare con gioia la sua nascita, vuole eliminarlo, coinvolgendo anche la moglie. Giocasta si trova a dover scegliere se abbandonare il figlio per stare con il padre, o staccarsi da Laio per poter crescere Edipo. Alla fine si decide per Laio e così abbandona Edipo sulla montagna.

Dalla mia prospettiva è dunque il padre l’assassino, e la madre complice. Il figlio Edipo è bello, pieno di forza, di fantasia, e viene ingiustamente condannato. Come nelle guerre: normalmente è la generazione dei padri, spesso con l’approvazione tacita delle madri, a creare guerre che conducono alla morte gli innocenti giovani. Che dir si voglia, la guerra è crimine capitale e pure genocidio: è contro l’articolo 3 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani per cui «ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona».

L’opera è stata realizzata in ambienti naturali della Valposchiavo (GR, Svizzera) come l’Alpe Palü, Cavaglia e Prairol. Quali caratteristiche dei luoghi hanno determinato questa scelta?

Ho scelto la natura più selvaggia della Valposchiavo: abbiamo girato in luoghi dove praticamente non si vedono tracce d’uomo. Abbiamo fatto una scelta condizionata anche dalla neve, che nel 2014 se ne è andata tardi.

Alcuni luoghi li avevo individuati già un anno prima. È il caso per esempio di Palü, scelto per la delicatezza dei colori. Vicino al ruscello si trova un bosco di larici con tutte le sfumature del verde, che nel periodo estivo si accende con lo straordinario magenta delle rose alpine.

A Cavaglia abbiamo trovato una «marmitta dei giganti» con una rientranza che ricorda la forma dell’utero: era il posto adatto dove far nascere Edipo. Abbiamo filmato la scena di pomeriggio, quando la luce fuori era molto forte. Così quando Edipo esce da questa rientranza avvolgente e buia verso l’esterno, si ha veramente l’impressione della nascita, anche se, per questioni di sicurezza, è uscito coi piedi e non con la testa.

La zona di Prairol l’abbiamo scelta perché lì si trova un bosco come nei libri di fiabe, e in particolare un albero caduto che avrebbe potuto dare l’idea di prigionia. Giocasta, infatti, quando riconosce l’atroce gesto compiuto nei confronti di Edipo - l’ha abbandonato da bambino - vive un forte conflitto, che la fa sentire intrappolata. I rami di quell’albero s’intrecciano in una specie di prigione: perfetti per rappresentare la scena.

 

 

Il protagonista assoluto del film è il ballerino butō Yoshihiro Shimomura. Come siete arrivati a questa collaborazione?

Questo eccezionale artista, che proporrà una performance anche alla prima, l’ho conosciuto nel 2005 e ritrovato nel 2011, quando ha ballato con la Shibuzashirazu Orchestra al festival UNCOOL, qui a Poschiavo. Allora viveva a Tokio, ma in seguito al disastro di Fukushima si è trasferito con la famiglia a Berlino.

Gli ho chiesto di collaborare per la sua enorme capacità espressiva. Cercavo, infatti, qualcuno in grado di interpretare più ruoli, perché volevo presentare il mito di Edipo anche come una storia psicologica, una storia interna. Yoshihiro ha accettato subito e durante le riprese io gli dicevo quale emozione o carattere doveva interpretare, e lui si calava subito nella parte improvvisando la scena.

Nel film, la parte di Edipo bambino coinvolge anche suo figlio Tora, che al momento delle riprese aveva tre anni e mezzo. La scena con Tora è stata molto forte: al momento dell’abbandono, seppur fossimo tutti a pochi passi da lui, ha iniziato un pianto straziante. Intuitivamente ha capito il dramma che stava interpretando. Per non traumatizzarlo, abbiamo girato una sola ripresa.

La pellicola muta di Edipo sarà presentata a Poschiavo con l’accompagnamento dal vivo, come si usava nelle sale da cinema d’inizio Novecento. Quale sarà il ruolo del The Magic Science Quartet, composto da Henry Grimes, Marshall Allen, Avreeayl Ra e KA?

Il film muto per tradizione è accompagnato dalla musica. Così la musica è parte integrale anche di Edipo, e non solo alla prima: infatti, con il The Magic Science Quartet dal 15 al 18 settembre registriamo i pezzi che abbineremo alle varie versioni linguistiche (le scene saranno introdotte da un breve testo in tedesco, italiano o inglese), che porteremo a Londra ed Edimburgo e anche a St.Moritz.

La musica ha un potere straordinario: può guarire, rallegrare, oppure il suono può essere distruggente. Noi - Henry Grimes, Marshall Allen, Avreeayl Ra e KA - suoniamo con l’intento di portare benessere, gioia, allegria e ispirazione. Nelle interviste Marshall lo dice sempre: «Io suono per il mio benessere, e così riesco a trasmetterlo».

 

La serata del 19 settembre 2015 a Poschiavo (Casa Torre - Piazza), ore 20.30, è a ingresso libero.

Informazioni: (0) 81 839 03 41

 

*Operatrice culturale Pgi Valposchiavo

 

cristina culanti


Autore dal
27/10/2021

03/09/2015, 11:22
Il trailer

Locale l’ambientazione, mondiale la fama degli artisti coinvolti…

L’opera verrà presentata al pubblico con una performance del ballerino butō Yoshihiro Shimomura e l’esclusiva interpretazione musicale di leggende viventi del Free Jazz del calibro di Marshall Allen, Henry Grimes e Avreeayel Ra.



cristina culanti


Autore dal
27/10/2021