Energia GRATIS
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Quanto devono i grandi concessionari idroelettrici ai territori?

Il Comitato per l’idroelettrico della provincia di Sondrio e il Comitato Nazionale del grande idroelettrico sottolineano come la sentenza del Tribunale delle Acque di Venezia, che ha rigettato il ricorso presentato da A2A in merito all’obbligo di cedere energia gratuita sugli impianti con concessione ancora in essere, lascia ben sperare.

Ha vinto quindi la Regione Friuli Venezia Giulia.

Riportiamo quanto attestato dal Comitato per idroelettrico della provincia di Sondrio Comitato nazionale del grande idroelettrico

La sentenza ha confermato la legittimità dell’obbligo di cessione gratuita di energia elettrica come stabilito dalla legge, sottolineando che la disciplina delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche rientra nella materia "produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia," di competenza legislativa concorrente. Inoltre, la Corte Costituzionale aveva precedentemente chiarito che l’obbligo di cessione gratuita di energia elettrica costituisce una componente del canone concessorio e non una prestazione patrimoniale imposta.
 
Un elemento chiave della sentenza è che l’obbligo di cessione gratuita di energia si applica a tutti i concessionari, indipendentemente dal fatto che la concessione sia scaduta o meno, come stabilito nell’art. 25, comma 5 della legge regionale 21/2020.

Questa sentenza  rappresenta una vittoria per la Regione Friuli Venezia Giulia e per coloro che hanno difeso questo obbligo di cessione gratuita di energia elettrica. Tuttavia, è importante notare che non è certo che A2A pagherà immediatamente, poiché potrebbe cercare altre vie legali per il ricorso.
 
Inoltre, la provincia di Sondrio, con 650 MW di potenza nominale in concessione, avrebbe diritto a oltre 140 milioni di kWh di energia gratuita all’anno. Per darvi un’idea della portata, ciò corrisponde a quasi 800 kWh all’anno per abitante, il che rappresenta circa il 70% del consumo residenziale di energia elettrica nella provincia.
 
Questo caso  mette in evidenza una tendenza in cui grandi concessionari, anziché rispettare gli obblighi stabiliti dalla legge, cercano di ritardare i pagamenti attraverso ricorsi legali, danneggiando i territori soggetti allo sfruttamento idroelettrico che si vedono privati di risorse significative.
 
Inoltre, il Comitato per idroelettrico della provincia di Sondrio e il Comitato nazionale del grande idroelettrico chiede alle autorità competenti della Regione Lombardia se anche in Lombardia alcuni concessionari non hanno pagato la quota di energia gratuita sugli impianti con concessione non ancora scaduta. Invitiano, se del caso, a intraprendere azioni per il recupero delle somme dovute e a rendere pubblici i dati relativi ai pagamenti effettivi dei concessionari rispetto alle somme determinate dalla Regione per gli anni 2020, 2021 e 2022, in un’ottica di maggiore trasparenza verso i cittadini.
 
 

Data: 24/10/2023
 
20/12/2023, 05:10
SVOLTA

Approvata da Regione Lombardia l’indizione della procedura di gara per il rinnovo della concessione idroelettrica della Codera-Ratti Dongo
Gli esponenti del Comitato del grande idroelettrico Alpi e Appennini esprimono soddisfazione:  "Questa indizione rappresenta un primo passo nella direzione dei rinnovi. Siamo curiosi di vedere la pubblicazione del bando, troppe volte in passato abbiamo assistito ad annunci che hanno creato aspettative poi deluse nei fatti. Partire da una concessione di 19 Mw di potenza, la Codera Ratti -Dongo non delle più grandi ma di dimensioni comunque importanti, permette di testare la procedura e di verificare le risposte e le adesioni delle imprese interessate alla gestione".

cristina


Autore dal
14/05/2009

20/12/2023, 05:08
Tempi STRETTI

Con l’eolico, l’idroelettrico è la tecnologia energetica con la più bassa carbon intensità nella generazione elettrica Italia  l’86% delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche è scaduto oppure la scadenza è prima del 2029 e il 70% degli impianti idroelettrici ha più di 40 anni. L’Idroelettrico dovrebbe rivestire il ruolo che gli spetta e questo può succede sbloccando gli investimenti e rivedere le criticità del quadro normativo italiano che ne limita lo sviluppo, questo significherebbe  una giusta transizione energetica e la messa in sicurezza dei territori in termini di sicurezza di approvvigionamento energetico e assetto idrogeologico.
Come ha ben sintetizzato Valerio De Molli, Managing Partner & ceo, The European House - Ambrosetti, “l’attuale crisi energetica ci pone di fronte a un bivio: iniziare a investire nelle risorse strategiche presenti sul nostro territorio o continuare a essere pericolosamente esposti agli shock esogeni che impattano sul mercato dell’energia. Ripensare il quadro normativo italiano relativo alle concessioni idroelettriche rappresenterebbe un primo (ma fondamentale) passo verso una maggiore sicurezza e resilienza del nostro settore energetico, con investimenti addizionali immediatamente attivabili pari a 9 miliardi di Euro (ed effetti a cascata fino a 26,5 miliardi di euro) che potrebbero essere rilasciati con ricadute positive per i territori e le famiglie italiane. Bisogna agire con tempestività e sbloccare gli investimenti. Non possiamo permetterci di perdere questa storica opportunità”.

cristina


Autore dal
14/05/2009

27/10/2023, 03:54
Quale futuro

Il Governo ha proposto una norma riguardo all’idroelettrico e al rinnovo delle nuove concessioni, scadute da tempo. Una norma che, oltre a mantenere gli attuali tre sistemi di gara per l’affidamento delle concessioni scadute, prevede una quarta opzione che potrà essere attuabile dalle Regioni, attraverso la quale si potrebbe aprire una trattativa con i concessionari uscenti, sempre che questi ultimi accettino delle condizioni di partenza definite dalle Regioni stesse. Opzione che potrebbe portare a una nuova concessione sulla base di un piano di investimenti e indennizzi secondo predefiniti parametri, sempre  che siano sanati tutti i contenziosi in essere. La Regione potrà attivare la gara secondo le tre casistiche già previste dalla legge se l’intesa non fosse raggiunta.

Il commento di Massimo Sertori, assessore di Regione Lombardia a Enti locali, Montagna, Risorse energetiche e Utilizzo risorsa idrica Massime Sertori a conclusione del ‘Forum regionale della Sostenibilità’:
"La proposta del rinnovo delle concessioni idroelettriche, al vaglio in questi giorni presso i Ministeri del MASE vede il favore di Regione Lombardia. Tale proposta  ha il merito di mantenere la regionalizzazione dell’idroelettrico, stabilito con la modifica normativa del 2018, la valorizzazione dei territori in cui sono presenti i grandi invasi, con i giusti indennizzi territoriali ed economici, l’incentivazione di forti investimenti nel settore (parliamo di alcuni miliardi) oltre alla possibilità di azzerare molti contenziosi tra Regioni e concessionari che solo per la Lombardia quantificano in oltre 100 milioni di euro.

La proposta tiene conto anche delle casistiche particolari presenti nelle province autonome. Per la prima volta, da vent’anni a oggi, è sul tavolo una proposta che, oltre a valorizzare la produzione da energia rinnovabile attraverso forti investimenti, mette d’accordo tutti gli attori coinvolti, dalle Regioni alle Province autonome fino ai concessionari e centra obiettivi comuni: incentiva forti investimenti, elimina contenziosi, soddisfa i territori, aumenta sensibilmente la produzione di energia da fonte rinnovabile e quindi concorre in modo fattivo alla decarbonizzazione. Intenti tanto importanti da meritare anche possibili necessarie modifiche normative, che non possono essere la causa del non raggiungimento del risultato".

cristina


Autore dal
14/05/2009