GROSOTTO
GROSOTTO

Grosotto, zona di Tirano, Valtellina, provincia di Sondrio, Italia.

Data: 12/09/2008
 
13/12/2008, 15:33
UN PO’ DI DATI...

Grosotto, in provincia di Sondrio, è un paesino di 1685 abitanti e uno dei 12 comuni facenti parte della Comunità Montana Valtellina di Tirano. Si estende su un’area di circa 53 kmq; la quota più elevata è a 2840 m (Scima de Sasuméer) e la quota minima a 565 m nell’alveo del fiume Adda al confine con Mazzo di Valtellina. Il paese è situato per la maggior parte sul versante retico e nel ramo occidentale della Valgrosina, sul lato sinistro dell’Adda si insinua tra il comune di Grosio e quello di Mazzo, giungendo al confine con il comune di Monno (BS).
Staff Staff


Autore dal
07/09/2008
Città: Bormio
13/12/2008, 15:31
CENNI STORICI

Il primo documento che riguarda Grosotto è datato 1080 e concerne il dono, da parte di Nanterio fu Arduino di Buccinigo al monastero di Sant’Abbondio, di alcuni cascinali situati nella pieve di Mazzo: in Grausuura (Grosio), in GROUSUTO (Grosotto) e in loco et fundo Serni (Sernio). L’epoca romana non lasciò molte tracce a Grosotto. Tuttavia, in occasione del restauro dei castelli, si è potuto appurare che, fino ai primi secoli dell’era cristiana ci fu una frequentazione protostorica continuata. Con il ritrovamento di due tombe rupestri, nella località anticamente chiamata Torraccia, si scoprì che esse facevano parte di un sacello funerario risalente all’epoca longobarda. L’esistenza del Comune di Grosotto è attestata per la prima volta in un inventario dei beni appartenenti alla chiesa di S. Remigio in Valposchiavo, redatto nel 1255. Nel XIII secolo alcune forme amministrative autonome, tipiche del comune rurale, erano consolidate in Grosotto ed il primo documento che attesta quanto detto sopra è datato 7 dicembre 1325. Il paese, all’epoca, faceva parte dei possedimenti vescovili infeudati prima ai De Misenti e in seguito ai Venosta. Il territorio era suddiviso in cinque cantoni: da qui deriva il blasone di Grosotto con la serpe a cinque spire.Con la riorganizzazione effettuata sotto i Visconti, il Comune di Grosotto entrò a far parte del terziere superiore della Valtellina. La chiesa plebana di Mazzo non seguì di pari passo l’autogestione acquisita in ambito civile: infatti Grosotto divenne parrocchia autonoma solamente nel 1625. Nel 1487, durante l’invasione dei Grigioni in Valtellina, Grosotto fu risparmiato dal saccheggio e la popolazione locale attribuì questa grazia alla Madonna. Fu per questo motivo che venne eretto il Santuario della Beata Vergine delle Grazie.  Grazie alla devozione degli abitanti di Grosotto, l’arciprete di Mazzo Giovanni Andrea Rusconi, nel 1524, confermò l’erezione della “scola di Santa Maria” affidandovi la manutenzione delle chiese del paese. Il Comune di Grosotto affrancò i diritti di origine feudale spettanti a Mazzo nel 1549 e nel 1562, anno nel quale Taddeo di Giacomo Robustelli, rappresentante di Grosotto, riscattò il diritto di primizia dall’arciprete Maffeo Crotti pagandola 600 lire imperiali. Seguì un periodo molto difficile per gli abitanti di Grosotto. Nel 1587 scoppiarono dei disordini tra i cattolici ed i riformati che fecero da premessa alla rivolta valtellinese contro i protestanti che, capeggiata da Giacomo Robustelli, partì da Grosotto nel 1620. Per evitare l’intrusione dei riformati nelle chiese cattoliche il Comune acquistò un edificio per il culto evangelico. Tra il 1595 e il 1597 furono processate a Tirano, dai magistrati Grigioni, diciotto persone di Grosotto accusate di stregoneria. Ciò generò una lunga serie di denunce che contribuirono a creare nel paese un clima di sospetti e terrore. Dal 1615 al 1618, a Grosotto regnò la carestia; dal 1620 al 1637 imperversarono le guerre di Valtellina con stupri, incendi e saccheggi e, come se non bastasse, dal 1630 in poi la peste fece più di 500 vittime. A tutto ciò si aggiunse la permanenza in paese dal 1635 delle truppe francesi sotto il comando del duca di Rohan.  Nel 1639, finalmente, si firmò il Capitolato di Milano ponendo fine alla guerra. La Valtellina ritornava così sotto i Grigioni. La comunità di Grosotto, messa a dura prova da tutti i nefasti avvenimenti precedenti, trovò la forza di risollevarsi prontamente. Con la Rivoluzione Francese, sparirono le autonomie comunali e i relativi statuti che le reggevano. Nel 1797 la Valtellina entrò a far parte della Repubblica Cisalpina prima e quindi aggregata al Regno Italico. Dopo il Congresso di Vienna (1815) fu assegnata all’Austria ed unita al Regno Lombardo- Veneto. Dal 1797 al 1815 Grosotto venne aggregato al distretto di Tirano, poi a quello di Mazzo, a quello di Bormio, di Sondrio, di Ponte ed infine di Grosio. Nel 1816 fu staccato dal distretto di Grosio e aggregato a quello di Tirano fino all’unità d’Italia.  

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07/09/2008
Città: Bormio