Il PREMIO MADESIMO a CECCO BELLOSI
Il PREMIO MADESIMO a CECCO BELLOSI

Cecco Bellosi ha presentato venerdì sera a Madesimo “Con i piedi nell’acqua”, ultima sua opera segnalata al premio Piero Chiara 2013. L’incontro è stato organizzato nell’ambito del ciclo di appuntamenti legati al Premio Madesimo 2013.

Al termine dell’incontro l’assessore al Turismo Alessandra Gazzoli ha consegnato il Premio Madesimo allo scrittore: “Questo calice è riservato alle voci fuori dal coro. La sua, spicca su tutte”.

Hanno detto:

Cecco Bellosi: “In questo libro parlo di ‘irregolari’ come quelli che ho incontrato proprio oggi in Val d’Intelvi: un contrabbandiere figlio di un militare della Guardia di Finanza cresciuto vicino alla famiglia Craxi e un finanziere sardo che parla benissimo il dialetto locale e che ha sposato la figlia di un contrabbandiere. Io parlo di questi personaggi, come dei grandi chef del lago, famosi in tutto il mondo, o i maestri stuccatori comacini. Il riconoscimento fa piacere, ma non me l’aspettavo. Ho sempre apprezzato Piero Chiara, che viene considerato a torto uno scrittore facile. Non è così, perché ha sempre una doppia chiave di lettura. Penso che ce l’abbia anche il mio libro. Storie sicuramente divertenti, ma leggibili anche come un grande omaggio agli irregolari. Irregolari come, in fondo, sono io”.

Riferito agli anni ’70: “Gli anni ’70 sono stati i più belli in assoluto, perché c’è stata una affermazione forte del noi sull’io e sono stati gli anni in cui sono state approvate le leggi migliori di questo paese dal punto di vista dei diritti delle persone come la Basaglia, la legge sulle droghe, la prima riforma carceraria. Questo non bastava e sentivamo il bisogno di assaltare il cielo. La cosa che mi dispiace di più è che molte delle persone che allora sono state coinvolte ora negano l’essenza di massa di un movimento che ha coinvolto centinaia di migliaia di persone. E non erano molte quelle che ritenevano una follia l’uso delle armi. Al massimo erano definiti come “compagni che sbagliano”. Questa censura della memoria, questa rimozione, è quella che mi ha amareggiato di più. La mia militanza in Potere Operaio è stato un momento altamente formativo. Con le Brigate Rosse siamo stati sconfitti militarmente e politicamente, perché il nostro disegno era sbagliato. Abbiamo scambiato il crepuscolo con l’aurora”.

Antonia Marsetti, moderatrice: “Il libro è un invito a fermarsi e conoscere le persone e non ammirare solamente i luoghi: “Noi – ha spiegato Bellosi - abbiamo dei grandi alberghi sul lago che fino alla metà degli anni ’50 erano alberghi per signori. Oggi sono dei posti mordi e fuggi dove vengono scaricati i turisti a cui fanno vedere tutto nel giro di poche ore prima di ripartire per un’altra meta”.

 


Data: 05/08/2013