Il sindaco di Mazzo difende la scuola a suon di numeri

Ha scritto una lettera anche a Prefetto, Dirigente Scolastico Provinciale Nicola Montrone e Provincia di Sondrio Clotildo Parigi, sindaco di Mazzo di Valtellina, per difendere le ragione che lo spingono a credere che la scuola di Mazzo va salvata. Ma non solo: "In base ai dati forniti dalla prof. Antonioli, dirigente scolastico dell’istituto di Grosotto, per l’anno scolastico 2010-2011 sono previsti 46 alunni a Mazzo, 29 a Tovo, 24 a Lovero e 8 a Vervio per complessivi 107 alunni, La scuola di Tovo raccogliendo anche gli alunni di Lovero e Vervio raggiunge complessivamente il numero di 61, quindi non è, secondo i limiti della riforma Gelmini a rischio di limitazioni dell’offerta formativa". Sempre Parigi: "La scuola di Mazzo, avendo la previsione di soli 46 alunni (dei quali solo 3 iscrivibili alla 1^ classe) si vedrebbe pesantemente penalizzata dalla riforma, infatti il dirigente scolastico ha descritto due scenari possibili, per il primo si prevede la formazione di due pluriclassi, una con la 2^ e la 5^ e una con la 3^ e la 4^, per il secondo si prevede l’esodo delle classi 2^ e 3^ a Tovo e soltanto la 4^ e la 5^ a Mazzo".Due le proposte e "la prima proposta trova l’univoca contrarietà di tutti i genitori per ovvi motivi, la seconda soluzione non è praticabile per oggettivi motivi finanziari in quanto il comune di Mazzo non ha le risorse per mantenere funzionante l’edificio scolastico e contemporaneamente sostenere le spese di trasporto per 26 alunni".

Quindi è inevitabile per l’Amministrazione di Mazzo chiudere la scuola se non si trovassero delle soluzioni alternative a quelle due sole proposte. E la lettera parla chiaro: lo stabile è a norma, rimesso a nuovo, mentre quello di Tovo abbisogna di interventi. 

Secondo Parigi, "la chiusura della scuola, purtroppo, non consentirebbe a tutti gli alunni di Mazzo di trovare ospitalità a Tovo in quanto l’edificio scolastico è agibile fino al limite di 99 utilizzatori (alunni + insegnanti + personale ausiliario) e, secondo il dirigente, non potrebbe comunque garantire le due sezioni per la classe 5^".

L’edificio scolastico di Mazzo è strutturato su 8 ampie aule (36 mq.), 2 aule per attività (55 mq), e un’aula per gli insegnanti, ha la disponibilità dell’uso della palestra della scuola dell’infanzia, la possibilità di usufruire della mensa e di ottimizzare il trasporto degli alunni accogliendo già nella scuola dell’infanzia i bimbi dei comuni di Lovero, Vervio e Tovo.

Per l’edificio è in corso la richiesta del CPI (certificato di prevenzione incendi) per l’attività n° 85 (scuola di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie e simili per oltre 100 persone presenti e fino a 500), la presenza massima contemporanea della scuola è infatti di 172 persone delle quali 20 insegnanti, 5 persone addette alla gestione dell’edificio e 147 alunni.

Inoltre l’edificio non ha barriere architettoniche, infatti è dotato di rampa di accesso al piano primo ed ascensore che collega i tre piani, è dotato di scala antincendio, ed è in corso, finanziato dalla Provincia, la realizzazione di impianto fotovoltaico che abbatterà di circa € 3.500 il costo dell’energia elettrica, i più recenti investimenti fatti sull’edificio sono: € 28.405 da Regione Lombardia + € 24.789 di fondi propri di bilancio per installazione ascensore e adeguamento centrale termica (anno 1998); € 36.151 da Regione Lombardia + € 56.810 di fondi propri di bilancio per adeguamento alle norme di sicurezza (anno 2002); € 260.400 mutuo a carico dello Stato + € 88.689 mutuo a carico del Comune + € 27.000 di fondi propri di bilancio + € 22.910 contributo della Comunità Montana Valtellina di Tirano per rifacimento e risanamento facciate esterne, sostituzione dei serramenti, rifacimento servizi igienici, rifacimento distribuzione impianto riscaldamento, sostituzione generatore di calore (anno 2006).

Complessivamente sulla scuola di Mazzo sono stati investiti dal 1998 ad oggi € 564.154 dei quali € 341.289 attivando mutui nel 2006 e quindi tuttora in pagamento.

La conclusione: "Invito quindi il Dirigente Scolastico Provinciale e il Dirigente dell’Istituto Scolastico di Grosotto, competenti per ufficio, ad assumere presto le decisioni sull’organizzazione della proposta formativa per la scuola primaria di Mazzo prendendo in considerazione queste mie poche riflessioni senza lasciare che decisioni impulsive portino ulteriori inutili ed ingenti costi vanificando gli effetti dei mutui che la collettività sta ancora pagando".


Data: 02/02/2010