Individuare una nuova PROVINCIA. Lettera aperta di Ciapponi
Individuare una nuova PROVINCIA. Lettera aperta di Ciapponi

Lettera aperta al Presidente

La lettera aperta del segretario provinciale del Partito Democratico Giacomo Ciapponi al presidente della Provincia di Sondrio Sertori

“Caro Presidente,

la partita in gioco (futuro dell’Istituzione Provincia)  è così importante che dobbiamo fare di tutto per superare l’attuale situazione di stallo. C’è il rischio che, parlandosi unicamente attraverso le testate giornalistiche, vengano ad essere sottolineate più le divisioni che i punti di convergenza, più ciò che ci distingue rispetto a ciò che ci unisce.

È per questo che ho deciso di indirizzarti questa lettera aperta, scritta senza interlocutori terzi. Lo faccio pubblicamente, nel rispetto dei ruoli che ciascuno di noi ricopre.

L’obiettivo non è solo quello di chiarire la nostra posizione, ma anche di ribadire ulteriormente le motivazioni dell’insistenza con la quale ti chiediamo da tempo di convocare quel tavolo istituzionale che tu stesso, in modo libero, hai ufficialmente promesso durante il Consiglio Provinciale di ottobre 2012 (era l’impegno del Presidente dell’Amministrazione Provinciale, durante un Consiglio Provinciale, che sicuramente ha più valore delle chiacchiere di tre amici al bar).

Dopo il dibattito con i segretari di Lega e PDL siamo ancora più convinti che questo luogo di confronto e di sintesi sia una necessità, non solo per le enormi potenzialità, ma perché solo un territorio veramente unito può affrontare una battaglia così difficile con qualche speranza di successo.

Primo punto fermo: come te, il PD di Sondrio era ed è ancora convinto che la Provincia possa ancora rappresentare quell’Istituzione in grado di “governare” il nostro Territorio, tanto complesso e frammentato. Non siamo rassegnati e nemmeno disarmati.

Se ci sono strade percorribili siamo disposti a percorrerle con te. Ma perché, allora, è così difficile per te discutere di contenuti e strategie?

Perché ti ostini a lavorare da solo, o con pochi altri, tagliando fuori dal dibattito le forze politiche, i Comuni, le associazioni e le categorie?

Punto secondo: non si può però fare finta di non vedere quello che sta succedendo nel Paese Italia sul tema delle Province.

Non condividiamo assolutamente il pensiero di chi ritiene la Provincia fonte di tutti i mali e di tutti gli sprechi.

Ma da anni, a cominciare proprio dal programma del Governo Berlusconi, è cresciuta una opinione diffusa anche tra la popolazione della necessità di superamento definitivo di questo Ente.

A dire il vero non mancano motivazioni reali a rinforzare questa tesi. Inoltre, lo scenario individuato dal Governo Letta non lascia spazio a deroghe sperate o quant’altro.

Ora è così strategicamente sbagliato che ci prepariamo ad affrontarlo, lavorando insieme per individuare la proposta migliore possibile?

Tutti coloro che in questi mesi hanno ragionato e sottoscritto documenti parlano della necessità di individuare una forma di “nuova Provincia”, di costruirla partendo dal basso, dimostrando la nostra capacità di pensare e di proporre; di poterci sedere ai tavoli con Governo e Regione Lombardia compatti, uniti e con idee e proposte chiare.

Idee che, ad esempio, passano per una riforma della rappresentanza dei Comuni, per il superamento delle Comunità Montane e del BIM. Ma, caro Sertori, non voglio entrare nello specifico della nostra proposta per non correre il rischio di fare alzare subito steccati. Ti assicuro che a quel tavolo ci siederemo forti delle nostre idee, ma anche consapevoli che il dialogo e la sintesi passano attraverso l’ascolto e la ricerca di soluzioni le più condivise possibili.

Riteniamo che questo tavolo debba essere convocato e gestito dal Presidente della Provincia. In questo caso da te. È per questo che quel giorno in Consiglio Provinciale abbiamo accettato di modificare il testo della nostra mozione, come da te richiesto, e abbiamo posto fiducia nella tua parola di Presidente. Il territorio non ha nulla da perdere con questa iniziativa. Riteniamo che sia l’unica strada possibile in grado di permetterci di gestire una “patata bollente” che comunque, se ben affrontata, potrebbe anche rappresentare un’occasione di cambiamento in meglio. Certo lavorare insieme richiede pazienza, tenacia e fatica... a volte la scorciatoia dell’”uomo solo al comando” è una tentazione forte.. Ma la questione è troppo grande per non vedere il territorio protagonista.

E da ultimo,,,

non sarà certo il PD a negarti la possibilità di discutere della statale o del sottopasso Novate. Se vuoi aggiungere altri temi, basta che rileggi i verbali delle Commissioni permanenti e del Consiglio e troverai un lungo elenco di argomenti sui quali l’opposizione ha chiesto di discutere: Piano Energetico e tutti  gli altri piani necessari al decollo del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, revisione del Piano Cave, il Turismo, l’ATO ….

Non vediamo l’ora di sederci al tavolo, di ascoltare e partecipare. Si tratta unicamente di dare a tutti noi una possibilità”.

 


Data: 05/09/2013