La VALTELLINA SANA sta con i Ribelli del BITTO
La VALTELLINA SANA sta con i Ribelli del BITTO

Vietato chiamare Bitto il Bitto Storico? E’ così, per questo motivo la mobilitazione è appena iniziata a difesa di quello che oggi si può chiamare solo “Storico”: “La VALTELLINA SANA CON I RIBELLI”? sembra proprio così, e non solo la Valtellina; anche l’associazione italo-svizzera Amici degli alpeggi e della montagna si è già mossa e ha chiesto un impegno a tutte le associazioni culturali e ambientali valtellinesi a favore del RE dei formaggi della Provincia di Sondrio, ma non solo…

Questa la missiva sottoscritta dall’Associazione Amici degli Alpeggi e della Montagna e firmata dal presidente Plinio Pianta e Giampiero Mazzoni: “I PRODUTTORI STORICI "colpevoli" di essere fedeli a un metodo di produzione quasi millenario, "colpevoli" di rivendicare da vent’anni il legame tra il territorio storico e la denominazione SONO COSTRETTI ORA, in forza di un disciplinare voluto dalle istituzioni accondiscendenti alle lobby politico-industriali  A NON CHIAMARE PIU’ "BITTO" il loro formaggio. Una vergogna possibile grazie alla REGOLE EUROPEE e alle LOBBY locali ( ben ascoltate a MILANO e a ROMA). Però non tutti ci stanno”.

Il Consorzio salvaguardia bitto storico e la Società valli del bitto esprimono, quindi, grande soddisfazione “per   quella che si profila come una mobilitazione della società civile valtellinese a favore di una causa di giustizia e di rispetto della storia e della cultura di un territorio”: “Il 7 maggio le associazioni culturali e ambientaliste valtellinesi chiamate a raccolta attraverso una lettera dall’associazione transfrontaliera Amamont (associazione amici degli alpeggi e della montagna) con sede a Sondrio si troveranno al Centro del bitto a Gerola alta per prendere atto della situazione e per "verificare la possibilità di un’ampia aggregazione tra le realtà culturali e sociali che condividono un forte legame con il territorio, onestà intellettuale e desiderio di giustizia" come recita la lettera di invito.

La sensibilità dell’opinione pubblica rispetto alla vicenda dell’esproprio della denominazione "bitto" a danno della comunità dei produttori storici è dimostrata dal riscontro che la lettera, pubblicata sul blog "ribelli del bitto" ha ottenuto sul web (2600 richieste)”. 


Data: 27/04/2016
 
15/12/2021, 13:17
Lo Storico Ribelle? Un RE!

Il vero Bitto, che ora si chiama Storico Ribelle, è il formaggio che ripercorre la tradizione e regge il confronto. Oltre a reggerlo, la sua fama si fa sempre più mondiale... Ed ecco la vetrina di Peck, rimonatissimo venditore di perle gastronomiche a Milano! Un bel riconoscimento per questo prelibato formaggio valtellinese. Comunità di pratica, storia locale ed economia contraddistingueuono questo gioello, protagonista di aste Biffi e considerato il formaggio più costoso del mondo. I Ribelli del Bitto, guidati da Paolo Cioccarelli, da 20 anni difendono in Valgerola la tipica produzione del Bitto, senza cadere in accordi che tolgono la genuinità e la tradizione... Ora, i vincenti sembrano proprio essere loro e... la qualità e il gusto di questo re, lo Storico Ribelle! 

Cristina Culanti


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27/10/2021

15/12/2021, 13:17
Lo Storico Ribelle? Un RE!

Il vero Bitto, che ora si chiama Storico Ribelle, è il formaggio che ripercorre la tradizione e regge il confronto. Oltre a reggerlo, la sua fama si fa sempre più mondiale... Ed ecco la vetrica del Peck, rimontissimo non solo dove vede la vita, a Milanto! Un bel riconoscimento per questo prelibato formaggio valtellinese. Comunità di pratica, storia locale ed economia contraddistingue questo gioello, protagonista di aste Biffi e considerato il formaggio più costoso del mondo. I Ribelli del Bitto, guidati da Paolo Cioccarelli, da 20 anni difendono in Valgerola la tipica produzione del Bitto, senza cadere in ccordi per allargare il mercato... E ora, i vincenti sembrano proprio essere loro e... la qualità e il gusto di questo re, lo Storico Ribelle! 

Cristina Culanti


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27/10/2021

28/12/2016, 10:24
E’arrivato il momento di aiutare il BITTO STORICO

“Paradossale che una spa sia in realtà un soggetto molto più onlus di tante onlus. Ma è così. CON LA SOCIETA’ BENEFIT (nuovo tipo previsto dalla legge italiana)  ci siamo avvicinati a far collimare un po’ di più quello che siamo. Da Società Valli del Bitto trading spa a Società Valli del Bitto spa Benefit: ci proponiamo di portare vantaggi alle persone e all’ambiente salvando un formaggio e valorizzandolo commercialmente. Mediante scopi sociali precisi SCRITTI NEL NUOVO STATUTO APPROVATO IL 4 DICEMBRE.

Non potremmo farlo facendo solo cultura. Facciamo capire che la distinzione tra economia ed etica ci porta al disastro e che serve una ricomposizione dei piani economico - ecologico – sociale”. 

By Michele Corti (leggi tutto su ruralpini)

Cristina Culanti


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27/10/2021

09/09/2016, 13:39
Varrone, una colonna dello "storico"


La visita del 23-24 agosto scorso in alta val Varrone all’unico alpeggio lecchese che produce lo "storico", ovvero il prestigioso e secolare formaggio d’alpe a latte intero con aggiunta di latte di capra orobica. Qui con Daniele Colli si perpetua la tradizione della scuola di casari di Gerola. Una realtà tra Valtellina e Valsassina (le montagne uniscono). 

By Michele Corti, Ruralpini

Cristina Culanti


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27/10/2021

26/07/2016, 13:38
Paolo Ciapparelli

Il comunicato ufficiale:

Cristina Culanti


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27/10/2021

18/07/2016, 13:11
Lo STORICO vince "e fa tremare la casta"

 

“Il Bitto storico non esiste più. L’hanno strumentalizzato, sfruttato, minacciato, denigrato. Ora la piccola leggendaria produzione degli alpeggi orobici si dota di un proprio nome commerciale, troncando con la dop che le ha scippato il nome, con i ricatti, con la confusione con un Bitto Dop che è "istituzionale” e "legale" (ma che con quello della storia non c’entra nulla). Tanto vale quindi utilizzare un nome conquistato sul campo in vent’anni di lotta. Un nome che, pur nuovo di pacca, è la storia. Lo “storico” non potrà più essere scambiato con il “nuovo bitto” dei mangimi e dei fermenti. E l’ immagine di quest’ultimo non ne guadagnerà. 

Una conseguenza voluta da chi per anni ha fatto il furbo, evitando una vera soluzione per il Bitto storico e alimentando una situazione ambigua (ma dalla quale hanno tratto in diversi profitto). Proveranno a incolpare di "lesa immagine del Bitto e della Valtellina" dei piccoli produttori onesti, che hanno dovuto rinunciare al nome, un nome che utilizzavano da sempre e che gli è stato scippato da una dop basata su falsi storici.  Che sono costretti - per evitare reati penali - a chiamare il proprio prodotto con un  nome commerciale, esercitando peraltro un sacrosanto e insindacabile diritto. 

Ovviamente accuse così strampalate si ritorceranno contro chi le avanzerà. Ecco perché il Bitto storico che cambia nome sta spaventando non pochi della casta di potere in Valtellina. LA FIGURACCIA PER LA VALTELLINA AL SALONE DEL GUSTO DI TORINO SARA’ DI QUELLE COSMICHE E LE RESPONSABILITA’ PERSONALI EMERGERANNO. I RIBELLI DEL BITTO SONO PRONTI A FARE NOMI E COGNOMI. COMODO NASCONDERSI DIETRO IL CESPUGLIO ISTITUZIONALE E NON METTERCI LA FACCIA (se non quando fa comodo)”.

By I Ribelli del Bitto (leggi tutto sul loro blog!)

Cristina Culanti


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27/10/2021

06/07/2016, 13:24
Michele Corti wrote

“Sino ad oggi "gli ultimi Mohicani" resistono e ottengono anche lusinghieri successi e riconoscimenti. Sono anzi diventati una leggenda”. […}

“L’assessore regionale Gianni Fava interviene  sul tema sempre caldo del bitto confermando tutto quello che aveva dichiarato Paolo Ciapparelli: "non è legale un bitto storico nel quadro attuale, la scelta del cambio di nome è obbligata"” […] 

“Solo un sussulto di dignità delle istituzioni territoriali (provincia e comunità montane) può innescare un’azione di salvataggio del bitto storico. ma in discontiuità con i messaggi sin qui recapitati a regione Lombardia. C’è ancora in atto l’iniziativa promossa da AmaMont (associazione che si batte per una montagna viva) e appoggiata da molte associazioni culturali. Ma essa può procedere solo se in Regione Lombardia "sbarcherà" una Valtellina istituzionale resasi consapevole dei termini di una questione annosa, un po’ meno attenta alle lobby e tale da apparire agli occhi di Fava "altra" rispetto a quella che minacciava di denunciare il bitto storico.

Vi è tempo sino a settembre quando al Salone del gusto verrà ufficializzato il nuovo nome dello storico formaggio degli alpeggi orobici”.

LEGGI TUTTO SU RIBELLIDELBITTO.BLOGSPOT.IT

Cristina Culanti


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27/10/2021

04/07/2016, 13:20
"Bitto la pace รจ finita"

IL SINDACO DI GEROLA ALTA ROSALBA ACQUISTAPACE:

“E ci siamo arrivati. Il Comune di Gerola insieme alla comunità del paese, con i cittadini, i commercianti, gli esercenti il tessuto economico di una valle alpina che non ha i flussi delle località di fondovalle. Che non ha fabbriche e grandi empori, che vive dell’ambiente, della sua preservazione, di tradizioni coltivate e riconosciute come autentici tesori locali e nazionali da tanti secoli, si trova a dovere di nuovo salutare la pregiata marca territoriale “Bitto” nella sua forma di produzione originaria e storica. Il formaggio d’alpe che i nostri antenati producevano secondo le antiche procedure di lavorazione, procedure tramandate, valorizzate da decine e decine, centinaia di persone di Gerola, da secoli, e che è diventato un “tesoro” per tutta la Valtellina e per la Lombardia casearia. Il formaggio che prende il nome dal fiume che attraversa il nostro paese, che nasce nei nostri pascoli. Un formaggio, che sentiamo “nostro”.
Il presidente Consorzio Bitto storico annuncia che insieme ai produttori locali che lo seguono, non potrà più utilizzare per il formaggio che si produce qui, e nelle montagne vicine, il nome “Bitto storico” e dichiara di avere «già registrato un nuovo marchio». Dice anche altre cose, ma preferiamo mettere l’accento solo su questo.

Diversi anni fa succedeva già, le nostre attività commerciali, dovevano “listare a lutto” i menù, i listini, apporre la fascetta nera nei ristoranti, negli alberghi, sugli edifici, perché il nome “Bitto” era interdetto. Doveva essere cancellato. Non potevamo chiamare con il suo nome, il formaggio che è nato qui. Questo determinava una infinita avversità allo sviluppo turistico della zona, e una contrarietà rimarcatissima, in noi, donne e uomini di montagna, privati di un simbolo della realtà locale.

Ora si cambia, il nome. Si cancella di nuovo, il nome. Chi è venuto a Gerola per intraprendere operazioni commerciali, e che continua a muovere contesti commerciali, sappia, che il Bitto di Gerola, la sua storia, e quindi il bitto “storico”, nella sua accezione più estesa e vera, appartiene a Gerola”.

 

 

Cristina Culanti


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27/10/2021

29/04/2016, 12:54
Gualtiero Marchesi in VALGEROLA

"Lo storico formaggio dei ribelli del bitto promuove il turismo enogastronomico lombardo nel mondo per conto della Regione Lombardia (ma in Valtellina le lobby gli hanno rubato lo stesso nome "bitto").

Il maestro Gualtiero Marchesi in qualità di testimonial del turismo gastronomico lombardo per conto della Regione Lombardia sta svolgendo un tour in sette tappe che riassumono le eccellenze della Lombardia. In ogni tappa Marchesi incontra produttori e ristoratori e visita siti di interesse culturale.

Ieri Marchesi era al Centro del Bitto Storico in Valgerola".

by Ribelli del Bitto.



Cristina Culanti


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27/10/2021

27/04/2016, 14:21
Ecco l’invito completo di AmAMont

La presente per invitare la Vostra associazione ad intervenire ad un incontro riservato ad una questione che riguarda uno dei prodotti più tipici ed emblematici del nostro territorio Valtellinese: il formaggio Bitto.Non vi è qui lo spazio per riassumere una triste vicenda che si trascina da decenni e che vede contrapporsi da un lato chi difende il valore della tradizione e della tipicità del prodotto, dall’altro chi invece sposa visioni più moderniste e pragmatiche. L’incontro, del resto, non ha tanto lo scopo di prendere posizioni per l’uno o per l’altro contendente, quanto di difendere le ragioni della giustizia, aldilà di norme e regole che, laddove del tutto discutibili come nel caso in oggetto, possono e devono esser cambiate.Per ragioni che verranno spiegate nell’incontro, queste norme e regole impediscono in questo momento ai produttori del Bitto storico, coloro che producono il formaggio negli alpeggi della zona di origine (Valli di Gerola e di Albaredo) secondo le antiche consuetudini, di chiamare con il nome Bitto il proprio prodotto. Ciò rappresenta un tradimento della storia, uno sfregio alla giustizia e un insulto per chi, rinunciando alle molte comodità offerte dalle tecnologie, si sottopone a fatiche e oneri aggiuntivi per conservare una risorsa straordinaria per il territorio Valtellinese, di cui beneficia l’intera economia locale.Le istituzioni pubbliche preposte alla questione hanno dimostrato incapacità o mancanza di volontà nell’affrontare e risolvere il problema. Sono stati raggiunti in passato degli accordi, rivelatisi però poi sempre deludenti o fallimentari.Come associazione che ha nel proprio mandato statutario la difesa e valorizzazione degli alpeggi e della montagna ci sentiamo in dovere di denunciare questa situazione e richiedere con fermezza alle istituzioni di trovare una via d’uscita, nell’interesse di tutta la comunità Valtellinese. L’incontro cui siete invitati ha lo scopo di verificare la possibilità di un’ampia aggregazione tra le realtà culturali e sociali che condividono un forte legame con il territorio, onestà intellettuale e desiderio di giustizia.L’incontro si terrà sabato 7 maggio, a partire dalle ore 9, presso la casera del Bitto di Gerola, secondo il seguente programma:Ore 9: ritrovo alla Casera di GerolaIllustrazione della questione BittoVisita alla CaseraConfronto su possibili azioni comuniPranzo Valtellinese (costo 25 €)Per ragioni organizzative occorre sapere chi si ferma al pranzo. Gli interessati sono pregati di dare comunicazione al presente indirizzo mail.Ringraziando per l’attenzione e in attesa di incontraci, cogliamo l’occasione per porgere i nostri più cordiali saluti.
Cristina Culanti


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27/10/2021