Querelle PIZZOCCHERI: vince il prof. Corti
Querelle PIZZOCCHERI: vince il prof. Corti

La sentenza asserisce che “contro il pizzocchero IGP - che non rispetta storia e geografia - il Prof. Corti ha esercitato un legittimo diritto di critica costituzionalmente tutelato”.

La procura di Milano ha giudicato “senza fondamento” la querela contro il docente (in prima fila nella difesa dell’identità dei prodotti di montagna) della Moro Pasta e del Comitato Valorizzazione Pizzoccheri Valtellina.

Ricordiamo che il Prof. Corti aveva criticato “la IGP Pizzoccheri Valtellina per lo scarso legame del prodotto industriale (con grano saraceno, ma in prevalenza di grano duro) con la preparazione pastaia tradizionale di Teglio (codificata anche dall’Accademia del Pizzocchero)”.

Michele Corti faceva anche rilevare che la produzione del pizzocchero industriale “proviene in prevalenza non dalla parte Valtellinese della provincia di Sondrio ma bensì da quella valchiavennasca (Valle della Mera) dove i pizzoccheri sono tradizionalmente preparati "al cucchiaio" con farina di grano tenero: due valli geograficamente, oltretutto, economicamente, culturalmente, e gastronomicamente ben distinte – proseguiva Corti –“.

Per queste ragioni il professore, in questo contesto, riteneva ingiustificata l’esclusione di ditte che producono i "Pizzoccheri della Valtellina" (in versione industriale) da decenni in provincia di Bergamo.

Corti, forte di questa sentenza, non si ferma neppure  con la sua battaglia a favore del Bitto storico, a fianco di Paolo Ciapparelli, la Società Valli del Bitto e i produttori degli alpeggi storici; una battaglia atta a far riconoscere  ufficialmente la differenza tra le due produzioni.

Una la conclusione: “Resta il rammarico che in Valtellina (e a Teglio) nessuno si sia voluto esporre".


Data: 07/11/2013