TIRANO: Operazione Cinema Italia e Progetto Coaster
TIRANO: Operazione Cinema Italia e Progetto Coaster

A luglio è stato convocato il Consiglio comunale di Tirano per rispondere all’interrogazione presentata dal gruppo di minoranza "Gruppo Misto" inerente il "Progetto Coaster" e l’"Operazione di Vendita dell’Ex Cinema Italia".


Data: 12/07/2013
 
16/09/2013, 09:43
LÂ’intervento del consigliere di minoranza Tomasi

VENDITA EX CINEMA ITALIA

… non commedia di Totò ma film dell’orrore

 

(Il consigliere di minoranza Marco Tomasi interviene sull’argomento a seguito della riunione dell’Assemblea della Fondazione, riunitasi lunedì 9 settembre)  

Ho assistito, in solitudine, nella giornata del 9 settembre u.s., all’ennesimo capitolo della vicenda relativa alla (tentata)vendita del fabbricato di proprietà della fondazione Camagni denominato “ex cinema Italia” e sito in piazza Marinoni nel centro, cioè, del Comune di Tirano.

Dico “in solitudine” poiché, eccezion fatta per la presenza della “stampa” e di altri due cittadini (per parte dell’incontro), mi sono ritrovato unico spettatore dell’assemblea dei delegati convocata, appunto, per il giorno 10 settembre ad ore 18:00 presso la sala consiliare del Comune di Tirano e protrattasi per circa tre ore.

La totale assenza di pubblico penso e spero sia dovuta all’eguale assenza di informazione circa la data e modalità dell’evento, tanto è che personalmente (pur ricoprendo il ruolo di consigliere -seppur di minoranza- del Comune di Tirano) sono venuto a conoscenza della riunione (e dell’apertura al pubblico) nel primo pomeriggio del giorno fissato per l’incontro.

Strano, visto che l’argomento ha riempito, purtroppo, molte pagine di giornale e trova notevole riscontro, anche in termini di interventi e interesse di privati cittadini su alcuni giornali on line.

Proprio la lettura di tali interventi mi ha indotto ad alcune riflessioni poiché mi pare, anzi ne sono certo, che sulla questione si sia creata, a volte di proposito, notevole confusione.

Preciso e premetto che ho da sempre ritenuto l’attuale compagine di maggioranza che amministra il Comune di Tirano (ormai da dieci anni) l’attore più importante della vicenda. Tale convincimento deriva da un attento esame di tutti i documenti relativi alla questione. Troppo comodo, oggi, “scaricare” ogni responsabilità sul Comitato di Gestione ora insediato che ha ereditato una situazione a dir poco kafkiana.

In linea con tale convinzione nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale -il secondo al quale ho preso parte come consigliere di minoranza a seguito della mia nomina- avevo definito la vicenda degna di un film di Totò. Per tale motivo, pur riscontrando in sostanza la piena adesione del consiglio, sono stato anche ripreso dal presidente della seduta (il Sindaco).

Confesso: mi sono sbagliato.

Inesorabilmente, anche gli eventi succedutisi in prosieguo mi hanno dato torto.

Neppure di commedia si trattava ma, sempre con metafora cinematografica, si è più vicini ad una trama di un film dell’orrore.

Vengono sollevati ora, alla fine dell’anno 2013 ed al crepuscolo di ben due mandati della presente amministrazione, dubbi ed analisi che sin dall’anno 2008, ossia a ridosso della pubblicazione del bando di vendita, erano stati già avanzati e poi continuamente reiterati per ben 5 anni.

Vengono analizzate ora problematiche che sin dal 2008 alcuni –evidentemente a torto- davano già per risolte (contratti di affitto, permessi ecc. ecc.).

Vengono eccepiti cavilli contrattuali e problematiche procedurali che sono conseguenza diretta dei contenuti dei documenti predisposti durante l’iter di “tentata” vendita. Criticità facilmente rilevabili sin dall’anno 2008, tanto che sin da allora si erano sollevate voci in tal senso che già evidenziavano le incongruenze che avrebbero portato (come poi puntualmente accaduto dopo 5 anni) ai problemi odierni.

Solo ora la maggioranza del Comune di Tirano (o quantomeno i componenti più rappresentativi della stessa) si accorge dei gravi ritardi (e delle gravi conseguenze) provocati da scelte e decisioni prese anche con l’ausilio degli stessi soggetti che oggi le contestano ma, d’altro canto, “.. se tutto deve rimanere com’è, è necessario che tutto cambi…”.

In questa sede sarebbe noioso riassumere la grottesca vicenda cosa che, invece, ho tentato di fare durante tutte e due i Consigli Comunali a cui ho preso parte, cercando valide risposte, ma ottenendo dall’attuale maggioranza del Comune di Tirano argomentazioni inconsistenti se oggettivamente riscontrate con la documentazione relativa alla vicenda. Sul punto resto sempre a disposizione per un confronto. 

Rammento che proprio la c.d. maggioranza che da dieci anni governa il Comune di Tirano nelle linee programmatiche del quinquennio 2009 – 2014 (all’indomani del suo secondo insediamento correva l’A.D. 2009) scriveva a noi cittadini “ … in Piazza Marinoni troverà attuazione il piano integrato relativo al fabbricato ex cinema Italia e aree circostanti. Si tratta di un intervento importante e complesso, di sicuro interesse per la città, sia perché prevede la realizzazione di una struttura alberghiera e di altri servizi, sia perché nel piano di accordo con il Comune sarà previsto l’utilizzo pubblico di una multisala destinata a incontri e manifestazione culturali, promozionali e ricreative …”.

Non spetta a chi scrive trovare e/o suggerire una soluzione alla questione, come ho già detto una soluzione si troverà, anche per forza. Ciò che non capisco è il solito leitmotiv “… tutti responsabili nessuno responsabile ….”.

Mi ero ripromesso, nello scorso mese di giugno all’indomani dell’accettazione della richiesta di sostituire un Consigliere Comunale dimessosi dall’incarico, di  impiegare il tempo a mia disposizione per fare capire ai cittadini tiranesi quello che l’amministrazione, maggioranza e minoranza, avesse fatto in questi 4 anni: il film proiettato “postumo” all’ex Cinema Italia mi fa apparire tale compito sempre più don chisciottesco.

 

 

 

 

 

 

Cristina Culanti


Autore dal
27/10/2021

12/07/2013, 12:58
Cronistoria

(Abbiamo provato a redigere una cronistoria oggettiva atti ufficiali alla mano)

 

13.12.1998 cda ha deliberato i criteri e dato inizio alla procedura di riqualificazione del Cinema Italia (5 sono le ditte che presentano proposte /offerte). 

08.07.1999 cda valuta positivamente l’offerta del signor Ciapparelli

17.12.1999 cda esamina offerta di riqualificazione di Ciapparelli (progetto arc. F.Della Torre, Valenti, geom.Zoia). Relazione tecnico economica dettagliata. Nel verbale della delibera c’è conclusione della trattativa Fondazione /Ciapparelli

NB: Regione Lombardia nel 99 affida perizia tecnico asseverata all’ing. Sergio De Campo.

2000 modifica legislativa: non serve più controllo della Regione per disporre dell’immobile? controllo serve dopo vendita?

(Cda probabilmente era  variegato: diverse ed antitetiche sono le posizioni dei suoi componenti)

Cda delibera di interpellare il notaio G. Schiantarelli per avere parere legale sugli atti della fondazione 

In risposta al mandato notaio fa pervenire alla fondazione parere pro veritate del prof. Luca Perfetti -Prof. amm.vo  ad Urbino-. Il predetto parere evidenzia che le procedure poste in essere dal c.d.a.  sono state regolari. Alienazione di parte del bene con restituzione del corrispondente valore di porzione di fabbricato idoneo alle finalità statutarie.

Presidente Cda non ritiene soddisfacente il parere del Prof. di Urbino e con cda interpella altri legali e segretari comunali.

PRESIDENTE sul parere di altri legali riferisce al Cda che la procedura parrebbe viziata di legittimità perché NON E’ STATA FATTA una vera asta pubblica e quindi quanto deliberato in favore di Ciapparelli parrebbe privo di valore. 

13.07.2000 Ciapparelli invia diffida  e 19.09.2000 inoltra ricorso al Tar contro il comportamento “evasivo della Fondazione“.

09.11.2000 Presidente chiede ai consiglieri ratifica del proprio operato: nomina dell’avv. Zanuttigh per presentazione al TAR datato 25.10.2000 nel quale viene consegnato copia ai consiglieri stessi. Almeno uno del cda si è espresso contrario a questo modo di operare.

Certo è che  ricorso amministrativo intentato da Ciapparelli è stato vinto dalla Fondazione.

Nel 2003 abbiamo la redazione di perizia estimatoria dell’immobile fatta dal dott. Andrea Poluzzi.

03.03.2006 Assemblea dei delegati decide di ristrutturare ex cinema Italia riservandosi una parte dell’edificio per i fini istituzionali: l’eventuale aggiudicatario a fine lavori dovrà riconsegnare alla Fondazione una porzione di immobile da destinare ai fini istituzionali.

28.06.2007 subentra Parigi al defunto Meago  (Presidente cda) cda  constata l’inesistenza di ditte interessate e decide di provare una gara di EVIDENZA PUBBLICA. Il Comitato ha predisposto la costituzione di una commissione esaminatrice con il compito di predisporre il bando fra cui anche due rappresentanti del Comune di Tirano. (tutto ciò tenuto conto del fatto che l’immobile è ubicato a Tirano)

COMMISSIONE ESAMINATRICE è composta da  due membri del cda Camagni: ing. Parigi e rag. FLAVIO POLUZZI.

16.07.2007 si da atto della conclusione della causa di sfratto con Oberti, cda conferisce mandato a Parigi per l’espletamento della gara e ad adempiere tutte le formalità necessarie per definire con amm.ne Comune di Tirano i contenuti del bando di gara. Cda nomina consulente e rogante il Notaio Giandomenico Schiantarelli.

01.08.2007 Cda incontra Giunta di Tirano. 

30.08.2007 (lettera a protocollo della CM 7519) Tirano nomina membri della Commissione per  redigere il bando: DELLA VEDOVA GIANMARTINO, MASCIONI SERGIO E CLAUDIO DE CAMPO) unitamente al consulente notaio G. Schiantarelli (Notaio è consulente comune al comune e alla Fondazione).

16.11.2007 ing. Parigi relaziona degli incontri avuti con il Comune di Tirano, l’intesa è di costituire una commissione mista ai due enti. Il documento avrebbe dovuto indicare con precisazione anche le limitazioni urbanistiche. Parigi riferisce che erano emerse alcune problematiche giuridiche che il Notaio  si era impegnato a risolvere. Comitato ha conferito incarico a Parigi di verificare le situazioni locative Battaglia e Rinaldi e a provvedere agli atti necessari per il rilascio degli immobili in tempi utili.

(Battaglia occupa l’immobile con contratto verbale di locazione non solo da anni non paga ma parrebbe aver sublocato a terzi tale porzione di immobile. Rinaldi in difetto di disdetta – bastava raccomandata A/R entro 01.02.2012 avrebbe avuto tacito rinnovo. Successivamente parrebbe che la lettera di finita locazione mai è stata spedita e che ad oggi ci sia stato un rinnovo tacito del contratto di locazione fino al 2018).

30.04.2008 Presidente riferisce al Comitato circa la situazione contrattuale in essere con i conduttori: sia Rinaldi che  Battaglia manifestano la propria disponibilità al rilascio e dimostrano interesse all’acquisto di spazi una volta completata la ristrutturazione dell’immobile. Parigi riferisce di relazionare ciò al notaio.

20.06.2008 PARIGI riferisce al cda di quanto era addivenuto il Notaio-consulente per la vendita dell’immobile. Secondo Notaio non sussistono vincoli di pubblicità e/o espletamento di gare ad evidenza pubblica. Si riferisce anche della possibilità di creare sinergie con l’edificio del bar sport oggetto di intervento edilizio (tale istituto  poi viene venduto alla Banca di Valle Camonica).

Comitato delibera di non vincolare la vendita alle valutazioni del Consiglio Comunale sulla proposta progettuale ma di attenersi a quanto stabilito nella riunione del 03.03.2006. Si da mandato all’ing  Parigi di predisporre l’avviso di vendita.

31.07.2008 ing Parigi riferisce di essere stato informato dal notaio dell’avvenuta presentazione di 4 buste di offerta per l’acquisto del complesso immobiliare. Si decide di rimandare la loro apertura in quanto alla riunione mancavano Notaio e Poluzzi Flavio.

Parigi viene nominato Presidente 

Bombardieri Mariano vice Presidente.

11.09.2008 presenza del notaio, 4 buste: 1°) Ciapparelli Giandomenico (a nome proprio o a nome della società che lo vede amministratore?); 2° Della Bona costruzioni; 3° Oberti Paolo; 4° Safeda s.r.l.

Cda prima di aprire le buste decide di adottare quale criterio di parametrazione della valutazione delle offerte la stima elaborata dal dott. Andrea Poluzzi nel 2003, prezzo minimo 1.610.000 € (chi e quando è stata commissionata questa perizia? quella dell’ing  De Campo non andava bene? Perché nel 2008 si prende una perizia del 2003?).

Si sono aperte le buste: quella di Oberti non conteneva alcuna offerta, le altre non raggiungevano il minimo. Escludono dalla gara Oberti e invitano gli altri 3 a riformulare offerta menzionando il minimo stabilito.

29.10.2008 si aprono le 3 buste: tutte superano l’importo prefissato, si è tenuto conto in ossequio alle volontà del donante Renzo Tenni che la Fondazione avrebbe dovuto mantenere la proprietà di un‘ampia sala polifunzionale da mettere a disposizione dei cittadini  ed una casa alloggio per i bambini in  difficoltà. 

23.12.2008 cda analizza le 3 offerte, si rimanda ogni valutazione in merito.

22.01.2009 cda chiede ai 3 offerenti di rimodulare le offerte.

02.02.2009 cda prende atto che le nuove offerte sono inferiori alle precedenti pur superando il minimo stabilito dalla perizia del dott. A.  Poluzzi. Si chiede di tener conto della costruzione di una sala polifunzionale che verrà riacquistata dalla Fondazione e si indica come data ultima per il rogito il maggio 2009 con previsione di penali a carico dell’offerente in caso di ritardo a Lui imputabile. 

30.03.2009 cda prende atto che Della Bona e Safeda srl non vogliono  modificare la propria offerta. Ciapparelli, invece, aveva proposto nuova offerta con garanzie varie. Cda delibera di accettare integralmente l’offerta di Ciapparelli. Si conferisce all’ing. Parigi tutti i poteri necessari ad espletare ogni formalità del caso per la stipulazione dell’atto.

08.04.2009 ex 1326 c.c. Presidente cda invia raccomandata a Ciapparelli per comunicarGli che è stata accettata integralmente la sua offerta del 13.03.2009 e lo invita a prendere contatti con la Fondazione per la stipula dell’atto di compravendita.

Avv. Muzio Matteo, entrato nel cda della Fondazione i primi mesi del 2010, rilascia però Suo parere solo nel 2011 e nel 2012 (anno in cui darà anche le dimisioni dal cda) a seguito di 2 interpellanze della minoranza comunale tiranese, la 1° a firma Garbellini e la 2° a firma Marchesi Giovanni riferisce di aver saputo da ing. Parigi che il consulente ha fatto emergere la preoccupazione che lo stabile avesse un vincolo culturale Ex d.lgvo 42/2004. 

Per fugare il dubbio viene  formulata nei primi mesi del 2010 istanza di verifica al ministero die Beni culturali e anche secondo Muzio era prevedibile il parere della soprintendenza. 

2010 SI è insediato nuovo cda Fondazione che vedeva componenti (Parigi, Rossattini, Muzio, Saligari Annamaria, Zini) Parigi viene nominato presidente. Parigi riferisce di essere in attesa di conoscere l’esito della verifica con Soprintendenza.

Avv. Muzio chiede Lumi. La sua richiesta viene evasa nel 2011. In quel periodo mai veniva convocato cda.

21.04.2011 riunione cda, Muzio sollecita rogito.

22.04.2011 Muzio comunica per iscritto i propri dubbi giuridici alla Fondazione e ricorda che una volta stipulato l’atto deve essere  trasmesso alla Regione Lombardia per l’esercizio dei poteri di vigilanza e controllo D.lgs 207/2001 etc., lo stesso offre la propria disponibilità ad una consulenza gratuita.

Notaio è stato informato e si attende (relazione Muzio è datata 30.04.2011 è la risposta alla Interrogazione fatta dalla minoranza tiranese è firmata Garbellini: si attende ancora ora il rogito.

20.10.2011 avv. Muzio non è più disposto a tollerare la carta bianca in mano a Parigi per rappresentare la Fondazione nella compravendita. Con questa lettera dichiara di chiedere al cda si revocare la deliberazione n°34 del cda Camagni.

21.10.2011 Parigi risponde a Muzio: secondo il Presidente il contratto ha contenuto determinato e determinabile e riferisce di un incontro con il Notaio-consulente del 9.06.2011 in cui Muzio parrebbe non essersi presentato per un confronto.

14.11.2011 cda camagni: Muzio riferisce in una lettera a Parigi che lo Stesso aveva riferito l’impossibilità a rogitare. Crea problemi la sala. L’oggetto del contratto parrebbe non determinato né determinabile 

PROBLEMA di responsabilità: di Ciapparelli? di Parigi in quanto assorbiva tutti i poteri del cda? di entrambi le parti? di nessuna delle parti?

Muzio poi si dimetterà unitamente all’esponente del comune di Villa (Rossatti).

Nel 2012 subentra il nuovo cda  Zini (Presidente) Trisolini (vice Presidente);  membri: Silvestri (Livigno), Rossatti (Villa di Tirano), Saligari (Sindaco di Lovero).

A breve verrà convocata l’assemblea dei delegati di tutti i comuni, da Teglio a Livigno.

 

Cristina Culanti


Autore dal
27/10/2021