Una poesia di CASA
Una poesia di CASA

Una storia che parla di vita contadina e che si può leggere varcando il portone della Casa Tomé. Un museo a Poschiavo che racconta di una famiglia vissuta in questa casa, i Tomé: un padre, una madre e quattro figlie mai sposate, perché la loro mamma le voleva al lavora dentro quella casa dove c’era tutto per vivere, per vivere. Una perla, entrarci è poesia…
“Il passato vive” davvero, con la cucina, le camere e tutti i luoghi necessari per essere autarchici, certo grazie a un duro lavoro, come sosteneva una figlia, Luigia, “L’era ‘na porta vita”, una vita piena di dignità, si può aggiungere. 
Qui si riscoprono le tradizioni locali e tutto è rimasto intatto, come l’hanno lasciato loro fino alla morte dell’ultima delle figlie, nel 1990: Luigia vive in quella casa come sempre, in modo ritirato, abbracciando uno stile quasi anacronistico. “Fino a pochi anni fa dicevano che la nostra casa era un po’ una baracca - aveva detto -. Ora mi dicono che la nostra casa è preziosissima così com’è. Non so più a chi credere”. 
Casa Tomé adesso è un museo, uno specchio della vita contadina.  


Data: 26/08/2023
 
26/08/2023, 05:50
Una vita che si racconta da sola

Casa Tomé è un edificio contadino antico, di tutta la regione alpina è uno di quelli che si conservano al meglio. Risale al Medioevo la parte più vecchia e rispecchia nei suoi cambiamenti nel tempo dovuti agli stessi del mondo rurali e alle sue eigenze pratiche. 

Marina, Ida, Rosina e Luigia sono le figlie di Domenico Tomé (1859 - 1937) e la seconda moglie Silvia Tosio (1879 - 1969). Domenico era guardia comunale, un "fant" e il suo compito era anche quello di custodire la casa comunale "La Tor" e per circa 40 anni deve anche prendersi cura dei prigionieri rinchiusi in quelle carceri. La famiglia vive in due locali, al freddo fino al 1933, quando si trasferiscono nella casa paterna. La vita vissuta a contatto con i prigionieri, con le loro urla e il loro stile di vita porta le ragazze a vivere in modo ritirato in special modo dopo essere rimaste orfane del padre. 

(Ho deciso di presentare le immagini della casa in modo "casuale", seguendo un po’ l’impressione che mi ha fatto: una casa meravigliosa, un tutt’uno con uno stile di vita molto speciale). 











cristina


Autore dal
14/05/2009