VINO E PRODOTTI DEL TERRITORIO, opportunit? per le aziende?
VINO E PRODOTTI DEL TERRITORIO, opportunità per le aziende?

"Altro che fare paragoni con il Quebec, qui il problema sono le infrastrutture, come ci arrivano i turisti in Valtellina? Anno dopo anno sono sempre meno!". 

Amaro lo sfogo di un albergatore oggi, al forum "VINO E PRODOTTI DEL TERRITORIO: quali opportunità per le nostre aziende?".

La presa di posizione del suddetto albergatore è avvenuta dopo che Monica Basile, esperta di marketing territoriale, ha esposto l’approfondimento "COME FARE BUSINESS CON IL VINO E I PRODOTTI DEL TERRITORIO". 

Un approfondimento che non ha preso spunto dalla realtà valtellinese, ma che riguardava solo il modo di far emergere idee e strategie per farsi conoscere sul mercato, unendo le forze con i ristoratori, creando sinergie atte ad aumentare i fatturati di case vinicole e di chi il vino lo propone nei suoi locali. "Sì ma occorre entrare nel concreto - ha commentato il giornalista enogastronomico Elio Ghisalberti -. I progetti portati avanti sotto il cappello delle istituzioni sono tutti falliti, devono crederci per primi produttori e ristoratori". 

Le problematiche del territorio valtellinese sono state portate all’attenzione dei presenti anche da Marino Del Curto, presidente dell’Unione del Commercio del Turismo e dei Servizi della Provincia di Sondrio, che ha introdotto il forum: "Il mondo della produzione e della distribuzione sono troppo lontani, i vini hanno fatto un grande salto di qualità e il progetto Entra in Valtellina è stato un successo, il nostro territorio è splendido e i suoi prodotti sono d’eccellenza, ci vorrebbe maggiore valorizzazione condivisa anche dalla grande distribuzione". L’incontro in Camera di Commercio ha visto oggi al tavolo dei relatori anche Stefano Masanti, presidente Gruppo Ristoratori della Provincia di Sondrio e Mamete Prevostini, presidente del Consorzio Tutela Vini di Valtellina. Sono stati resi pubblici anche i dati sul sondaggio a cura della Camera di Commercio inerente l’acquisto e il consumo di vini valtellinesi all’interno di ristoranti, che ha preso come campione 124 locali di Valtellina e Valchiavenna e alcune case vinicole. I dati fanno ben sperare: l’80% dei locali ha una carta dei vini, con in media 114 etichette di cui il 35,6% etichette valtellinesi; il 21% propone esclusivamente vino in bottiglia; chi propone vini sfusi lo fa al 57% con vini valtellinesi...

Ottimi risultati, certo, se non fosse che lo stesso Prevostini ha enfatizzato che le 124 realtà che hanno risposto al sondaggio sono già affezionati alla filosofia del "in Valtellina si propone vino e prodotti valtellinesi", come fa Slowcooking da tempo, con menu a km 0, idea lanciata anche da Basile nel suo approfondimento (anche i fine settimana del gusto in Valtellina non sono una novità, e i nostri produttori conoscono già le regole base del marketing, ndr.).

Lo stesso Prevostini ha parlato del PROGETTO VINO, ottima soluzione per utilizzare l’uva non ritirata dalle case vinicole ma di ottima qualità: "Il Consorzio in questa occasione ha trasformato la necessità in virtù, è stata vinificata una piccola quantità di uva che non trovava spazio nelle cantine". 

Comunque, una la conclusione: "Quando un ristorante si avvicina ai vini del territorio i risultati si vedono, il nostro lavoro ora è di sensibilizzare sempre più sul prodotto". 

E per fare questo, a detta di Masanti, "Non è difficile fare territorio è difficile cambiare la mentalità del fare territorio, negli ultimi 10 anni i produttori di vino si sono espansi, il cliente che viene da fuori, come risultato dal sondaggio, chiede di bere il Valtellina".

E una sola la domanda che non ha trovato risposta: come convincere i ristoratori a creare sinergie con i produttori del territorio?


Data: 08/07/2010